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Donati a FcIN: "Celtic Park unico, i tifosi il 12° uomo. Inter, ecco cosa temere"

di Francesco Fontana

Giovedì sera l'Inter di Roberto Mancini tornerà a respirare l'aria dell'Europa che conta. Non sarà ancora Champions League, ma l'atmosfera che troveranno i nerazzurri sarà da brividi, in un impianto degno della massima competizione europea. Non sarà quindi impresa semplice raccogliere un risultato positivo al 'Celtic Park': la tana del Celtic Glasgow che giovedì sera conterà sul boato di 60.000 caldissimi tifosi biancoverdi. 

Per comprendere meglio quello che aspetterà l'Inter in Scozia, FcInterNews ha intervistato in esclusiva un giocatore che conosce perfettamente l'ambiente che i nerazzurri troveranno in questa trasferta europea. Classe '81 di San Vito al Tagliamento, nella propria carriera ha girato tanto, tantissimo in Italia (tra le tante esperienze si ricordano quelle di Milano con la maglia del Milan, Torino, Genova sponda Sampdoria, Messina, Bergamo, Palermo e Verona), con l'unica parentesi estera proprio in Scozia, quando dal 2007 al 2008 veste la maglia dei The Bhoys. A Glasgow tante battaglie, palcoscenici importanti e due trofei conquistati: il campionato scozzese 2007-2008 e la Scottish League Cup 2008-2009.​

Parola, quindi, all'attuale centrocampista del Bari Massimo Donati.

Si parla tantissimo dell'atmosfera che l'Inter troverà al 'Celtic Park': perché questo è uno stadio unico?
"È sicuramente un impianto fantastico in cui giocare perché aver la possibilità di scendere in campo in un contesto del genere è sicuramente un'emozione unica. Il pubblico offre sempre un grandissimo spettacolo quando il Celtic gioca in casa, ma posso dire lo stesso anche per le trasferte. L'espressione 'dodicesimo uomo in campo' è perfetta per i tifosi biancoverdi, loro ti spingono alla grande, ma in modo 'pulito'. Sarà sicuramente un grandissimo spettacolo la gara di giovedì sera". 

L'Inter dovrà quindi temere l'aspetto ambientale?
"'Temere' è una parola grossa, ma dovrà prestare attenzione sicuramente. Ripeto, giocare in uno stadio del genere è uno spettacolo per tutti e sicuramente il popolo del Celtic aspetta una partita di questo livello dall'inizio della stagione. Il campionato scozzese non è tra i più spettacolari a livello qualitativo e, quindi, quando ci sono le sfide europee possono esprimere tutto il proprio calore e la propria felicità. Per i giocatori, inoltre, è una grande opportunità per misurarsi contro squadre top in Europa. In questo caso sarà di scena l'Inter che è una società leggendaria: di sicuro i tifosi non vedono l'ora di questo appuntamento".

I tifosi scozzesi che idea hanno del calcio italiano?
"Il calcio italiano è sempre seguito. Lì il campionato non è entusiasmante, soprattutto dopo aver perso i Glasgow Rangers, ma questo sport è vissuto durante tutto l'anno. Partite come quelle di giovedì sono attese con trepidazione e quando arrivano è logico che tutti danno più del 100%, sia la tifoseria che la squadra".

Che ricordi hai della tua esperienza in Scozia?
"Bellissimi, senza alcun dubbio. I ricordi sono fantastici, mi sono trovato benissimo in un calcio diverso da quello italiano. Ho avuto la fortuna di giocare in Champions League e mi sono tolto qualche soddisfazione importante. A volte rimpiango il fatto di essere andato via così presto perché l'ambiente è l'ideale per un giocatore. In ogni caso guardo avanti, anche se tornando indietro ci penserei un po' di più prima di lasciare il Celtic".

A cosa l'Inter dovrà prestare particolare attenzione?
"L'Inter è nettamente superiore al Celtic, questo è sicuro ed è la premessa della mia risposta. Sommando poi tutti gli aspetti che abbiamo appena affrontato posso dire che il match potrebbe diventare un po' più equilibrato. Gli uomini di Mancini dovranno stare attenti nei primi minuti perché loro partono forte, cercando di contenerli per poi alla lunga uscire con le proprie doti tecnico-tattiche".

Nel campionato italiano, dove collocheresti il Celtic?
"Potrebbe essere una squadra da metà classifica, perché non potrebbe competere con le nostre big. Poi se le squadra di seconda fascia andassero a giocare in trasferta al 'Celtic Park' il discorso potrebbe cambiare...".

In conclusione, come divideresti le percentuali per il passaggio del turno?
"Per me è una situazione atipica, perché sono rimasto molto tifoso del Celtic, ma allo stesso tempo non potrei mai tifare contro una squadra italiana. Preferisco non sbilanciarmi circa un pronostico, ma come percentuali l'Inter parte nettamente favorita. Il calcio, però, è strano e nel doppio confronto tutto può succedere".


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Domenica 15 dicembre