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Emmers a FcIN: "Cremonese speciale, Inter di più. Radja e Spalletti mi hanno aiutato. E su Zaniolo al Milan..."

di Simone Togna

Cardine dell’Inter Primavera di Stefano Vecchi. Giovane che si sta distinguendo al Rapid Bucarest. Doppio ex di Inter e Cremonese. Il confronto tra nerazzurri e grigiorossi sabato allo stadio Zini è la perfetta occasione per carpire da Xian Emmers, in esclusiva, i segreti di quel che è stato e le prospettive di quel che sarà.

Iniziamo dal presente. Come procede la sua avventura in Romania?
“Bene, mi sono ambientato. I risultati stanno arrivando, sia a livello personale, che di squadra, sono contento”.

In teoria dovreste puntare all’Europa, ma la classifica dice che potete sognare in grande.
“Magari! Noi però dobbiamo concentrarci ora partita dopo partita, l’obiettivo sono i playoff, poi qualora dovessimo vincere il campionato, sarebbe bellissimo”

Se le dico Cremonese, qual è il suo primo ricordo?
“La prima esperienza tra i grandi, l’esordio nel professionismo. Non si trattava più della Primavera, ma di una prima squadra. Andò bene, soprattutto all’inizio. A metà stagione persi il posto tra i titolari e decisi così di giocare altrove”.

Ricorda comunque l’esperienza piacere?
“Certo, da ogni esperienza si può imparare qualcosa, tocca a me capire cosa. Non ha senso guardare le possibilità perse, c’è sempre qualcosa da imparare, anche nelle difficoltà”.

Se le dico Inter invece a cosa pensa?
“La mia prima squadra italiana. Arrivai a 16 anni, mi vennero a prendere in Belgio. I nerazzurri sono il top d’Europa, ci mancherebbe non mi avesse fatto piacere quanto accaduto con loro. Se la Cremonese è stata speciale, l’Inter è stata più che speciale: una sensazione unica, tutti sognano una squadra così”.

Cosa ricorda di quella squadra?
“Vincemmo più di un trofeo, Vecchi (il mister, ndr) mi ha insegnato tanto, stesso discorso per i miei ex compagni. Ogni tanto ci sentiamo, fa piacere ricordare quei tempi: è un bel periodo della mia vita”.

Allora su di lei c’erano aspettative davvero elevate.
“Io ho sempre messo il 100%, ma c’erano delle cose che dovevo imparare, a livello mentale e di pressione. Andare via di casa a 16 anni, qualcosa fa. Io voglio continuare a migliorare, senza montarmi la testa. La direzione è quella giusta”.

Ai quei tempi si diceva: Zaniolo è forte, ma Emmers di più. Se lo ricorda?
“Sì, certo. Ma ognuno deve seguire il proprio percorso. Io avevo bisogno di fare certi passi”.

Pensa di poter tornare un giorno all’Inter? O in una grande squadra come quella nerazzurra?
“Sì, ma devo fare le cose come si deve, mettendo in pratica quanto imparato durante il mio percorso. La possibilità c’è. Ma ora devo pensare al presente”.

Zaniolo potrebbe andare al Milan.
“Io l’ho visto con me all’Inter, quindi mi farebbe un po’ strano. Come ho detto però ognuno fa il suo percorso, Nicolò saprà cosa è meglio per lui”.

Segue ancora Inter e Cremonese?
“Io mi concentro molto sul mio. E studio il calcio. L’Inter resta sempre l’Inter, mi spiace che i grigiorossi siano ultimi. Io mi sento più vicino ai nerazzurri dato che sono stato a Milano più tempo. Ma ricordo però perfettamente quando segnai sotto la curva con la maglia della Cremonese: bellissimo! C’è passione, una bella atmosfera, allo Zini non è mai facile”.

Chi l’aveva aiutata di più all’Inter?
“Nainggolan che è belga come me. Ma pure mister Spalletti”.

Ha il rimpianto di non aver esordito?
“Ogni giovane culla questo sogno, ma non ho alcun cruccio. Devo fare il mio e magari un domani potrò meritarmi l’occasione di essere protagonista in un top club come quello nerazzurro. L’Inter è l’Inter: e così ho detto tutto”.

Non è da tutti arrivarci.
“Prima devo concentrarmi sul presente, poi devo migliorare, ma una possibilità c’è sempre”.

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