FcIN - Gnonto, altro che indennizzo per Esposito: subito due gol e tutti zitti. La sua storia e le idee dell'Inter
Guai a chiamarlo riserva o ripescato. William Gnonto ha messo subito le cose in chiaro al Mondiale. Doppietta e prestazione da urlo al debutto iridato per il calciatore più giovane in assoluto della spedizione azzurra e con l'atalantino Giovane unico a essere nato nel 2003. Alla faccia del surrogato in versione ricompensa per il mancato via libera a Sebastiano Esposito. Dichiarazioni e pagine di giornali spazzate via in meno di mezz'ora di Mondiale. Gnonto è un giocatore vero, un talento purissimo. Di quelli cristallini che ti incantano al primo sguardo. Lo sa bene anche l'Inter che non vede l'ora che arrivi il 5 novembre: al compimento del sedicesimo anno d'età (o poco dopo in base a come andrà il Mondiale...), i dirigenti nerazzurri faranno firmare al ragazzo il primo contratto da professionista che - essendo ancora minorenne - sarà di natura triennale. Una mossa volta anche a scacciare le sirene inglesi di Arsenal e Newcastle. Il nuovo Oba Oba Martins (lo ricorda molto fisicamente) ha un futuro a tinte nerazzurre.
PREDESTINATO - Negli ultimi due anni ha vinto uno scudetto Under 15 vinto da assoluto protagonista (5-0 alla Juve in finale) e un altro Under 17 (3-1 alla Roma in finale) da scudiero di Seba Esposito, con il quale continua a fare staffetta. Neanche il tempo di diventare il leader della Under 17 interista di Zanchetta e a ottobre sono arrivati debutto e gol con la Primavera di Madonna (c'era da rimpiazzare proprio l'amico Esposito ormai fisso in Prima Squadra) con tanto di prova show contro il Barcellona in Youth League al debutto. Mica male per chi ha ancora soltanto 15 anni e la mattina va ancora a scuola. Liceo classico per la precisione, dove Gnonto ha un rendimento brillante. Spicca un 8 in latino ma soprattutto la voglia di studiare. Talento ma anche testa sulle spalle. Maturità da veterano abbinata a una classe palla al piede fuori dal comune. Un ragazzo d'oro, in tutti i sensi.
LA STORIA - Nato a Baveno e cresciuto a Verbano da una famiglia di origini ivoriane, Wilfried si sente italiano e ha sempre aspettato e sognato l'azzurro. Dopo i primi calci nel Suno, società novarese affiliata all'Inter a cui viene immediatamente segnalato, vola a Interello. Gli scout nerazzurri restano stregati e a 9 anni Wilfried inizia l'avventura in nerazzurro. Avanti e indietro tutti i giorni, inseguendo il sogno del pallone. Un pendolare del gol. Tutto libri e calcio. Quasi zero l'impatto sui social. Gnonto in campo e fuori è proprio un tipo fuori dal comune e l'Inter si gode in casa l'ennesimo campioncino sfornato dal florido settore giovanile ottimamente diretto in questi anni da Roberto Samaden. E il bello deve ancora venire giurano le persone che lo conoscono bene. Altro che indennizzo a Nunziata...