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FcIN - I due motivi che frenano il rinnovo di Icardi. Questione di giorni

di Giuseppe Granieri

La certezza è che Mauro Icardi firmerà il rinnovo di contratto con l’Inter: di questo, i tifosi nerazzurri possono starne certi. Quello che, invece, al momento è incerto è la tempistica: con molta probabilità, secondo quanto raccolto da FcInterNews.it, la firma slitterà di qualche giorno, sicuramente non ci sarà questa settimana, e forse nemmeno la prossima. Da questo punto di vista, comunque, l’Inter ha in mente di fare le cose in grande, organizzando una conferenza stampa in una location milanese prestigiosa, ancora da decidere, sulla scorta di quanto è stato fatto con Kovacic.

Se ancora non si può stappare lo champagne tra l’attaccante e la società nerazzurra il motivo è da ricondurre a due questioni che in queste ore e in questi giorni le parti stanno reciprocamente vagliando. C’è accordo sull’ingaggio, 2,5 milioni su base annua, fino al 2019, con vari bonus legati ai gol (10, 15, 20) che, nel caso, porterebbe il giocatore a guadagnare la cifra che inizialmente era stata proposta dal suo entourage, poco meno di 3 milioni netti. L’Inter vorrebbe far partire il nuovo contratto sin dal prossimo primo luglio, il giocatore vorrebbe invece fosse esteso già alla stagione in corso. Di questo si sta discutendo in questi giorni e ancora non si è riusciti a fare sintesi.

I diritti di immagine, come detto nella giornata di ieri, dovrebbero restare al cento per cento in mano del giocatore: al momento, sono stimati in oltre 2 milioni all’anno, ma non è detto che non possano crescere ulteriormente, dato che Icardi è un brand a livello mondiale. Da questo punto di vista, però, c’è ancora incertezza: c’è, infatti, in campo ancora la possibilità di dividere gli introiti dei diritti di immagine, cinquanta per cento tra società e giocatore, ipotesi non ancora tramontata. In questo caso, Icardi andrebbe ad avere un contratto diverso a quanto pattuito, non più 2,5, ma 3, con i bonus sopra citati annessi. Insomma, piccole/grandi cose che hanno bisogno di tempo per essere digerite da ambo le parti: ma l’accordo fino al 2019 non mancherà di essere ratificato e ogni ragionamento ulteriore è spostato al prossimo fine settimana.


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Domenica 15 dicembre