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FcIN - Spalletti via se esce col Rapid. Mou, Mendes lavora al ritorno. Cuchu non in corsa

di Filippo M. Capra

Il giorno dopo la disfatta casalinga dell’Inter contro il Bologna, Luciano Spalletti ha regolarmente lavorato con la squadra ad Appiano Gentile – per studiare la crisi e trovarle una soluzione – e non potrebbe essere altrimenti. Il tecnico di Certaldo è sul banco degli imputati per i recenti risultati dei nerazzurri (0 vittorie e 0 gol nel 2019, fuori dalla Coppa Italia contro la Lazio), ma non è a rischio immediato di esonero. Il suo eventuale addio prima di giugno – cosa che l’Inter vorrebbe evitare perché non vi sono sostituti liberi all’altezza sul mercato, e i big non firmano a stagione in corso – è strettamente legato al passaggio del turno in Europa League. Secondo quanto verificato da FcInterNews infatti, solo l’eliminazione dalla coppa per mano degli austriaci del Rapid Vienna indurrebbe la proprietà a licenziare il tecnico. Non trovano inoltre conferme le voci diffuse sui social da ieri circa il possibile insediamento di Cambiasso quale traghettatore del team sino a fine anno.

In tutto questo, Spalletti, però, non può di certo sorridere. Uscito con gli occhi lucidi da San Siro ieri sera, sente il peso della responsabilità e – forse – un abbandono da parte dei suoi che si è consumato proprio nel match col Bologna. Il suo futuro pare già scritto: tirare avanti altri 4 mesi e salutare il mondo Inter a stagione chiusa, possibilmente bissando la qualificazione alla Champions League dell’anno scorso. Al suo posto, rimane forte come suggestione il nome di Antonio Conte, seguito da tempo dalla famiglia Zhang e che con Beppe Marotta potrebbe finalmente giungere a Milano, ma l’ex Juve non sarebbe il profilo più “caldo”. Come verificato da FcInterNews, Jorge Mendes ha già svolto le prime manovre per riportare José Mourinho all’ombra della Madonnina. Il portoghese, insieme a Conte, è il nome più gettonato per l’Inter del dopo Spalletti che vuole accelerare il processo di crescita. A questo, però, andrà sommato un mercato all’altezza, cosa di cui Luciano – pur avendo le sue responsabilità, leggasi Radja Nainggolan – non ha goduto a pieno. La fine dell’inverno e la prossima primavera diranno a società e tifosi che estate devono aspettarsi, con i primi che potrebbero prendere il posto sul banco degli imputati al posto di Spalletti, e i secondi che dopo 8 anni vorrebbero vedere la loro squadra alzare almeno un trofeo.


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