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FcIN - Susic-Inter, domani Rapaic a Milano: si chiude. C'è concorrenza perciò...

di Luca Pessina

L'Inter pensa a Shaqiri e a completare il mercato di gennaio, con un occhio a giugno. In particolare alla chiusura dell'operazione che porterà a Milano Tino Susic, centrocampista duttile classe 1992 dell'Hajduk di Spalato. Un affare in discesa, che nelle prossime ore potrebbe vedere il fatidico nero su bianco. 

PRESSING SIVIGLIA - Nelle ultime ore gli spagnoli hanno rilanciato rispetto ai nerazzurri. L'Hajduk potrebbe pensare di aprire un'asta, ma Susic vuole fortemente l'Inter. E così i nerazzurri rimangono in pole. Il giocatore è interista da sempre, ha gradito e molto l'apprezzamento mostrato dal tecnico Roberto Mancini e dal ds Piero Ausilio, che lo segue da tempo. Il suo agente Milan Rapaic sarà domani a Milano anche per l'approdo del figlio Boris a Interello. Il 7 è previsto l'incontro con la dirigenza del club di Corso Vittorio Emanuele. 

SPRINT INTER - Solo in quell'occasione si potrà mettere finalmente nero su bianco per un accordo verbale che c'è già tra le parti in causa. Anche il contratto del giocatore, un quadriennale a cifre abbordabili per i nerazzurri, è praticamente a posto. Presto per dare tutto per fatto, ma solo per scaramanzia. Decisiva la volontà di Susic, che vorrebbe fin da subito approdare a Milano. Ma la decisione la prenderà solo il ds Ausilio, e il giocatore ha già fatto sapere che accetterà ogni eventualità, anche se ha manifestato la sua preferenza. Con l'Hajduk si parla di un affare da poco meno di 5 milioni, con un acconto inziale ai croati per il giovane bosniaco. 

CONCORRENZA LAST MINUTE - Sul giocatore non ci sono solo i nerazzurri. L'entourage di Susic ha ricevuto le chiamate di Chelsea  e Psg per sondare il terreno. Invece, a parte il Siviglia in pressing, si registrano le offerte in mano all'Hajduk di Bourdeaux e Dnipro, convinte delle qualità del centrocampista. Per questo l'Inter sta affrettando i tempi per chiudere. Con voci da Londra che vogliono l'Arsenal di Wenger muoversi concretamente per il giocatore, in caso fallisse l'assalto nerazzurro. Un rischio che l'Inter non vuole correre. 


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