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Ferri a FcIN: "Spalletti ha ragione: serve un top player. Bastoni? Non giocava all'Atalanta..."

di Filippo M. Capra

L'ex difensore nerazzurro Riccardo Ferri ha parlato ai nostri microfoni della situazione mercato di casa Inter dopo lo sfogo di Luciano Spalletti nel post partita di Firenze.

L’emergenza difensiva dell’Inter è ormai chiara: la coperta è cortissima in termini di centrali. Ieri Santon ha dovuto coprire il ruolo nonostante ci fosse Lombardoni in panchina. Il capitano della Primavera nerazzurra può tornare utile a Spalletti in caso di necessità?
“Con tutto il rispetto per Lombardoni, credo ci sia un processo di crescita che dev’essere fatto all’interno del gruppo. Penso che Spalletti non sia l’ultimo arrivato e sappia perfettamente quanto il centrale della Primavera possa dare in questo momento e in questo contesto. Se ha scelto di spostare Santon è perché secondo lui era la soluzione migliore che potesse dare più garanzie. A Lombardoni, come a Vanheusden, auguro un futuro importante: sono giocatori di qualità e di prospettiva”.

Se il belga non si fosse infortunato, parleremmo ancora di emergenza?
“Se ne è parlato tanto bene di questo ragazzo, è stato il miglior difensore del Torneo di Viareggio e uno dei migliori del campionato Primavera, però è chiaro che poi ci si deve confrontare con il professionismo vero. Salire i gradini di San Siro e interpretare il ruolo in un altro contesto. Questo solo vivendolo puoi capire se puoi sopportare questo peso. Ad oggi non possiamo sapere quanto avrebbe potuto limitare l’emergenza. Purtroppo quei gradini del Meazza sono stati, per certi versi, insormontabili per molti talenti che ci hanno provato. Solo così si potrà sapere se è già pronto”.

Dunque, in quest’ottica, qual è l’utilità di portare subito Bastoni a Milano? Non giocava a Bergamo, perché dovrebbe rappresentare un aiuto in più all’Inter?
“Il suo ingaggio, innanzitutto, è stata un’ottima cosa. E’ un giocatore di grande prospettiva e Suning è attenta allo sviluppo del progetto in ottica futura: l’Inter si è garantita un ottimo giocatore. Per l’immediato però nutro anche io qualche dubbio sull’effettiva utilità del ragazzo, poiché arriva da una realtà come l’Atalanta nella quale non ha trovato quasi mai spazio. Bisogna però fare i conti anche con quello che accade nel quotidiano: se ci fosse bisogno anche di lui a livello numerico per andare a sostituire un titolare, serve anticipare i tempi inserirlo subito nelle logiche della Prima Squadra”.

Avete assistito in prima persona alle risposte del tecnico nel post partita. Quali sono state le sue sensazioni al riguardo?
“Ha reagito in quel modo dopo che è stato incalzato ancora sul discorso mercato, poi abbiamo cercato di sdrammatizzare, proponendomi come suo eventuale effettivo (sorride, ndr). E’ chiaro però che questo sia un discorso che pone le sue radici ad inizio anno: il fatto che egli stesso e la società abbiano dichiarato di poter arrivare sino alla fine con questi elementi, ha fatto sì che questa domanda venisse riproposta a più riprese. Se la società avesse ammesso sin dall’inizio che l’emergenza in difesa esisteva, le attenzioni degli addetti ai lavori non si sarebbero focalizzate sempre e solo su queste mancanze”.

Il tecnico risulta irritato dopo le promesse non mantenute dal club.
“E’ giusto che sia così, è palese che si possa irritare davanti a una mancanza di coerenza”.

Come giudica la posizione di Spalletti in merito a queste domande?
“Serve mettersi nei suoi panni: deve tutelare all’interno dello spogliatoio certi equilibri, senza nascondersi dietro degli alibi. Questo è stato il percorso di questa stagione. Gli infortuni  hanno evidenziato le difficoltà del reparto, ma credo che anche i paragoni con altre squadre sin da inizio stagione abbiano svelato un po’ le differenze di organico, situazione che è rientrata dopo il recupero di Santon e l’introduzione al campionato dei nuovi. E’ normale che in un torneo difficile come la Serie A, dopo il bel girone d’andata, possano saltare i nervi quando in un momento di sbandamento non si hanno i ricambi. Diventa pesante sostenere quanto detto mesi prima”.

Sabatini volerà da Suning per chiedere un extrabudget da investire subito per tappare i buchi. Oltre al centrale, quale ruolo necessita di un innesto di valore?
“Partiamo dal presupposto che quello di Suning è un progetto nato l’anno scorso, è giovane in tal senso. Oggi comunque credo che manchi un giocatore alle spalle di Icardi che abbia le qualità da trequartista e le capacità di offendere centralmente. Serve qualcuno che abbia l’estro per innescare gli esterni, e al contempo abbia gol nelle gambe. Serve un top player, uno alla Nainggolan. Il mercato di gennaio però non offre una grande lista di candidati”.

Chi tra Pastore, Ramires e Mkhitaryan?
“Io propendo per quest’ultimo, anche se gli altri hanno la qualità di cui necessita ora la rosa di Spalletti”.

Altrimenti per l’esterno si guarda a Deulofeu come riserva a Perisic o Candreva.
“Sì, anche perché se centri la qualificazione in Europa non puoi presentarti senza avere alternative sulle fasce. La campagna acquisti di gennaio deve andare stabilizzare la rosa sino a giugno, mentre quella estiva deve andare a mirare profili che permetta all’Inter di essere competitiva su più fronti”.

Senza rinforzi la qualificazione in Champions è a rischio?
“Io ho sempre pensato che ci siano sei squadre a giocarsi i primi quattro posti, quindi credo che l’Inter debba per forza migliorare qualitativamente il proprio organico. Se si riuscisse a dare una mano dal punto di vista realizzativo a Perisic, Icardi e Candreva sarebbe ottimo, perché i nerazzurri si basano solo sull’attacco. Non ha un centrocampo che va in gol con regolarità. Con la Champions credo che Suning abbia messo in preventivo un investimento importante per renderla competitiva coi grandi club europei”.

Che stagione è questa per l’Inter?
“E’ la stagione zero. Siamo tutti positivamente sorpresi dal cammino sin qui condotto, al di sopra delle aspettative. Ora serve continuare il progetto per ritornare di nuovo protagonisti”.

 


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