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Giampaolo a FcIN: "Salvo Strama. Livaja, grande rapporto età-qualità!"

di Alessandro Cavasinni

Momento delicato per l'Inter e per Stramaccioni, che dopo aver ritrovato la vittoria a Genova ha perso Rodrigo Palacio per almeno un mese. E i problemi crescono. FcInterNews ha intervistato in esclusiva l'allenatore Marco Giampaolo, che tra le altre cose è simpatizzante nerazzurro.

Giampaolo, la vittoria di Marassi ha restituito all'Inter almeno la fiducia. Come vedi la corsa per il terzo posto?
“Dico la verità: vedo il Milan favorito. Ci sono sette punti di distacco, che sono tanti. E poi i rossoneri hanno entusiasmo, giocano un buon calcio. Ovviamente, però, l'Inter non può arrendersi e dovrà lottare fino alla fine”.

Errori di valutazione, errori arbitrali e infortuni: cosa ha pesato di più nella stagione nerazzurra?
“Non mi attaccherei agli errori arbitrali, anche se nel computo generale poi ci sono episodi che vanno presi in debita considerazione. Piuttosto dico che uno come Milito non lo si regala a nessuno: la sua assenza pesa tantissimo, non si può negare. I tanti infortuni hanno anche intaccato le convinzioni tattiche e l'allenatore è stato spesso costretto a cambiare. Questo certamente non è un bene per una squadra come l'Inter”.

Tracciamo un bilancio della prima esperienza di Stramaccioni sulla panchina dell'Inter: Giampaolo gli darebbe ancora fiducia?
“Io parto da un presupposto: se Stramaccioni allena l'Inter è perché lo merita. Lo merita al 100%, ne è capace sotto tutti i punti di vista. Sta facendo di necessità virtù e credo che sia piuttosto bravo. Ma da osservatore esterno non so dire in maniera approfondita se meriti o meno la conferma: sono valutazioni che farà la società Inter. Diciamo la verità, dopo Mourinho, chiunque avrebbe faticato”.

L'Inter ha cambiato molto: è sulla strada giusta per tornare a vincere già dal prossimo anno?
“Dopo aver vinto tutto un club deve essere bravo a ristrutturarsi. Penso che adesso l'Inter abbia la necessità di darsi un assetto ben preciso, di definirsi e decidere con esattezza il percorso da intraprendere. La Fiorentina, per esempio, ha cambiato tutto in maniera radicale. Moratti, invece, ha rischiato un po' meno, mantenendo comunque qualche legame con il passato”.

Qualcuno parla di stagione fallimentare.
“Io non credo sia così. Come sempre, dipende dalle premesse e dalle aspettative. Adesso il club sta attraversando una fase di transizione ed è impensabile tornare a vincere subito. Nessuno ha la bacchetta magica. Anche la stessa Juventus ha impiegato anni prima di tornare a vincere. Ci vuole pazienza e chiarezza nel progetto”.

Intanto sono arrivati elementi come Handanovic, Juan Jesus, Guarin, Kovacic, Palacio.
“Esatto. Ora ci vuole la giusta sinergia tra società e staff tecnico, remare tutti dalla stessa parte e porsi degli obiettivi precisi”.

Errori evidenti in attacco, dove si rimpiange anche Marko Livaja che Giampaolo ha allenato ai tempi del Cesena: cosa può dirci del croato?
“Un attaccante potenzialmente ottimo. Più seconda punta che prima punta. E poi il rapporto età-qualità è molto alto”.


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Domenica 15 dicembre