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Grujic a FcIN: "Inter top, mi piacerebbe e l'Italia è vicina. Stankovic mi ha detto..."

di Simone Togna

Marko Grujic, talento classe '96 della Stella Rossa, è certamente uno dei nomi forti del momento. Definito dai media italiani il “nuovo Pirlo”, il centrocampista serbo viene accostato con insistenza all'Inter e secondo alcuni rumors potrebbe firmare con i nerazzurri già a gennaio, nella prossima finestra di calciomercato, per poi essere “parcheggiato”, dato il suo stato di extracomunitario, ad un'altra squadra di Serie A.

Così per sapere quale sia la verità sul suo futuro e conoscerlo meglio, dentro e al di fuori del rettangolo verde di gioco, FcInternews ha intervistato in esclusiva lo stesso Grujic.

Che tipo di bambino eri? Sei sempre stato un appassionato di calcio e hai sempre sognato di fare questo lavoro?
"Ah ma non mi chiedi dell'Inter?".

Volevo partire soft, ma allora iniziamo subito col botto. Cosa ne pensi dei nerazzurri? E' vero che a gennaio ti trasferirai a Milano?
"Diciamo che pure qui in Serbia i media locali hanno paventato questa ipotesi. L'Inter è un top club, con molti calciatori balcanici e quindi un giorno mi piacerebbe vestire la casacca nerazzurra. Ma per il futuro immediato preferirei restare alla Stella Rossa, terminare qui l'annata e vincere il campionato".

Cosa pensi del tuo connazionale Dejan Stankovic, attuale club manager dei nerazzurri? Vi siete parlati?
"Deki è un semplicemente una leggenda vivente. Ho parlato con lui alla fine di un match, mi ha detto di proseguire su questa strada, di continuare a giocare bene, che resteremo in contatto e vedremo in futuro per tutto quello che sarà; mi avrebbe anche 'accompagnato' lui in caso. Adesso quindi devo concentrarmi al massimo per la partita di Under 21 proprio contro l'Italia".

In Italia ti abbiamo definito il “nuovo Pirlo”, pensi di assomigliare al fuoriclasse italiano come tipo di giocatore? E chi è il tuo idolo?
"Sinceramente penso di essere più simile a Paul Pogba, che è il mio giocatore preferito. Pirlo e Stankovic sono dei grandi, ma credo di avere caratteristiche diverse rispetto a loro, poiché mi considero un giocatore più offensivo".

Quindi qual è la tua squadra italiana preferita?
"Posso dirti solo la Stella Rossa (col sorriso, ndr).

E che cosa pensi della Serie A?
"Si tratta di un grande campionato, con stadi sempre pieni di tifosi. In più ci militano tanti miei connazionali e quindi per me sarebbe anche più facile adattarmi".

Conosci qualche parola di italiano?
"No, per nulla. Ma mi toccherà imparare se dovessi firmare (altro sorriso, ndr)".

Allora torniamo alla domanda iniziale. Che tipo di bambino eri? Sei sempre stato un appassionato di calcio e hai sempre sognato di fare questo lavoro?
"Ho trascorso una bella infanzia, iniziando a giocare a calcio da quando avevo 7 anni. Mio padre era un giornalista sportivo, ora però ha cambiato settore, mentre mia madre una farmacista. Aggiungo che sono un ragazzo a posto, focalizzato sul calcio, e non un 'bad boy'".

Perciò non sei spaventato dal fatto che potresti lasciare casa e quindi la tua Nazione da giovanissimo?
"Ma no, l'Italia è vicina alla Serbia (ulteriore sorriso, ndr)".


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