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Guly a FcIN: "Deluso dopo il 5 maggio, poi c'è stato il Triplete. Lautaro è fortissimo"

di Simone Togna

In Italia ha vestito le casacche di Milan, Inter e Bologna. Oggi, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo e aver abbandonato la carriera da tecnico, Andrés Guglielminpietro ricorda con estremo piacere il Bel Paese. E si apre, in esclusiva, a FcInterNews.it.

Di che cosa si occupa attualmente?
“Non alleno più, lavoro come procuratore. E mi piace tantissimo questo mestiere”.

Le chiedo allora subito quali giocatori consiglia della sua scuderia…
“Si deve andare con cautela. Parleranno i risultati, ci sono tanti giovani interessanti…”.

Perché non allena più?
“In Argentina ci sono tanti cose difficilmente gestibili in questa professione. Soprattutto se lavori in Serie B. Avrei dovuto sacrificare tantissime cose, per questo ho preferito vivere più tranquillo”.

Cambiamo argomento. Che ricordi ha dello Stivale?
“Tantissimi. Vengo spesso a Milano, dove ho parecchi amici. L’Italia è la mia seconda casa”.

Al Milan conquistò uno Scudetto…
“Sono stato tre anni e abbiamo vinto il campionato, il trionfo più importante a livello professionale. Anche oggi ci sono tante persone alle quali voglio bene. Come Gattuso, Leonardo e Maldini. E tal proposito sono convinto che siano i professionisti giusti nel posto giusto, potranno solo che fare bene col Diavolo”.

All’Inter invece lo Scudetto svanì all’ultima giornata…
“Ancora oggi ci si chiede come abbiamo perso quel campionato. A livello personale sarebbe stato un successo grandissimo, perché sarei riuscito a vincere la Serie A con le due squadre di Milano. Ma al di là di quello sono stati due anni bellissimi. Anche in nerazzurro ho molti amici, Zanetti su tutti. E quando vado a Milano mi ricevono come se fossi uno di casa. Aggiungo che poi, dopo quel Lazio-Inter, per fortuna l’Inter ha vinto tanto. Per noi fu una grande delusione. Ma negli anni successivi mi sono goduto il Triplete, soprattutto per Moratti, un uomo splendido, per il quale nutro un profondo rispetto”.

Tra Inter e Milan…
“Non scelgo. Ho un gran rapporto con entrambe le squadre. Ecco perché mi auspico che sia Inter che Milan facciano bene”.

Come vede l’Inter di oggi?
“In crescita, nonostante la sconfitta di Bergamo. Ha concluso la passata stagione con eccellenti risultati, che l’hanno portata al quarto posto. Oggi, dopo un inizio un po’ così si è ripresta. Per me disputerà una grande annata. Ha acquistato ottimi giocatori e i risultati si vedranno”.

Che mi dice del suo connazionale Lautaro Martinez?
“È fortissimo. Per me il mister sta solo aspettando un po’ ma presto scenderà in campo con maggiore regolarità”.

Quali sono le aspettative di Inter e Milan?
“Per i nerazzurri l’approdo in Champions. Per i rossoneri centrare l’Europa. Il Diavolo vorrà provare a guadagnarsi una delle prime quattro posizioni, ma sarà dura”.

Pensa che l’Inter sia più forte del Milan?
“I nerazzurri hanno avuto più tempo per preparare la stagione. Tutto parte dalla passata annata. I rossoneri invece hanno cambiato durante l’estate. Poi attenzione: il Milan può contare su gente preparata e che capisce di calcio. Ma a differenza dell’Inter non hanno potuto programmare con calma”.

Lei nel 2017 ha lavorato con Simeone. Pensa che prima o poi allenerà in Italia?
“Prima sì, adesso no. Mi spiego meglio. Ora è molto difficile per il legame costruito a Madrid. Conoscendo il suo carattere, cercherà di andare avanti lì, in quel contesto. Lo vedo come Wenger o Ferguson. Un mister che può restare 10 anni nella stessa città e squadra”.

Chiudiamo parlando dei talenti argentini, non suoi assistiti. Consigli per gli acquisti?
“Ci sono tanti giocatori, dovreste venire qui a guardarli (ride, ndr). Dico Palacios, centrocampista del River, che però adesso vogliono tutti”.

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