Handanovic: "Ora si guardi avanti. Mercato? Sono un professionista"
Non si distrae in alcun modo, Samir Handanovic. Il portiere sloveno ha in testa un solo obiettivo, quello di preparare al meglio la nuova stagione con la maglia dell'Inter. Nella sua testa non c'è il passato recente, non ci sono le sirene del mercato, non c'è la preoccupazione di dover ricominciare sotto un'altra guida in panchina. Concentrazione ai massimi livelli, basta guardarlo in viso per capire cosa gli passi per la testa in questo periodo. Però si riesce a intuire un pizzico di soddisfazione per il premio che FcInterNews.it ha avuto il piacere di consegnargli, il Pallone d'Oro Nerazzurro 2013. Un attestato di stima che arriva dal tifoso nerazzurro, motivo in più per esserne orgoglioso, pur se arrivato dopo una stagione difficoltosa per lui e per la squadra: "Per me ha un grande significato che il premio sia arrivato dai tifosi, mi fa molto piacere, però se l'anno precedente ha vinto un attaccante e ora ha vinto un portiere un motivo ci sarà - ha detto ai nostri microfoni il portiere sloveno -. Speriamo che il prossimo premio lo vinca un attaccante, vorrà dire che la stagione è andata in modo positivo".
La scorsa stagione per te non è andata benissimo, hai raccolto molti palloni in fondo alla rete. La storia del calcio insegna che un portiere diventa grande grazie a una difesa di alto livello. In che percentuale divideresti le responsabilità tra te e la squadra?
"Non faccio percentuali, ma la difesa non è solo il reparto. Già l'attacco dovrebbe difendere. E' andata male, dobbiamo farne tesoro ma penso già che quest'anno andrà meglio. Poi con una partita a settimana sarà più facile. Non dobbiamo più guardare al passato, andiamo avanti".
Parliamo del presente. Ti vediamo spesso fare esercitazioni sui gradoni. In rapporto ai tuoi precedenti ritiri, questo ti sembra più faticoso?
"Dipende dall'aspetto che consideri. Sì, è pesante come tutti i ritiri, tutti quelli che ho svolto in un modo o nell'altro lo sono stati".
L'Inter ha un nuovo allenatore, Walter Mazzarri, specialista della difesa a tre. Per te è meglio avere tre difensori davanti come ai tempi dell'Udinese, ti senti più sicuro?
"Io ho giocato con la difesa a tre e a quattro. Quella a tre mi piace perché a Udine abbiamo giocato bene e conosco i movimenti. Però non conta tanto il sistema di gioco, quanto piuttosto correre bene e mantenere il possesso del pallone".
Sul tuo conto nelle ultime settimane si è parlato molto di mercato. Si dice che potresti essere ceduto a fronte di un'offerta importante, per questioni di bilancio. Se dovessi partire, lo faresti serenamente da professionista o ti rimarrebbe la sensazione di aver lasciato qualcosa di incompiuto all'Inter?
"Preferisco non parlare di mercato, non è mio compito. Spetta al mio procuratore, io devo solo pensare a giocare. Comunque sono un professionista e prendo tutto in modo professionale".
Sei fresco 29enne, ancora giovane considerando il tuo ruolo. Pensi di dover migliorare ancora in qualche fondamentale? Quale credi sia il tuo punto di forza?
"Io mi riguardo tanto, oltretutto so in cosa devo migliorare. Non voglio parlare dei miei punti di forza, devono essere gli altri a farlo. Anche rivedendo le mie partite, soprattutto le reti subite l'anno scorso, capisco in cosa posso migliorare. Mi danno la forza per cercare di fare sempre meglio e giocare altri 10 anni".