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Iachini a FcIN: "Così scoprii Tassi. È il nuovo Baggio, come Pirlo può..."

di Giuseppe Granieri

Lunedì scorso, a Santa Maria di Leuca (provincia di Lecce), Lorenzo Tassi, centrocampista classe 1995 in forza alla Primavera di mister Bernazzani, ha vinto il premio La Giovane Italia – I Talenti del Futuro come miglior centrocampista classe ‘95. A margine della premiazione, Tassi, che in Serie A ha esordito giovanissimo, ha affermato: “Fu mister Iachini a farmi esordire, a Brescia. Sono stato tra i più giovani di sempre, tra i primi dieci...”. Ed allora, FcInterNews.it ha intervistato proprio mister Giuseppe Iachini per capire meglio che giocatore è Tassi, quali sono le sue caratteristiche e quali le prospettive.

Mister, partiamo da principio: lei come si è accorto di Tassi?

“Un giorno, nel corso di un’amichevole del mio Brescia contro gli Allievi, notai che in campo, tra i ragazzi, ce n’era uno che, per doti tecniche, spiccava nei confronti di tutti gli altri: e allora decisi di dargli un’opportunità, facendolo lavorare con noi”.

Qual è il ruolo e le caratteristiche di Lorenzo?

“In campo può ricoprire il ruolo di seconda punta/trequartista: le sue doti tecniche, per la sua età, sono davvero notevoli. Ha visione di gioco, tecnica individuale importante e, soprattutto, data la giovane età, ampi margini di miglioramento”.

È un giocatore o un giovane promettente?

“A livello giovanile ha fatto vedere davvero buone cose: ora, starà a lui dimostrare di poterle ripetere nel calcio dei grandi. Ha tutte le potenzialità, fisiche tecniche e mentali, per raggiungere grandi traguardi”.

In che modo?

“Lavorando ogni giorno sul campo, ma anche in funzione della squadra”.

Volendo fare un paragone, con le dovute proporzioni, con un giocatore affermato, a chi lo paragonerebbe?

“A Roberto Baggio”.

Secondo quanto filtra pare che, nel settore giovabile dell’Inter e nella Primavera, Tassi stia provando ad arretrare il suo raggio d’azione di venti/trenta metri: come vede questo cambio di ruolo?

“Lorenzo ha la visione di gioco per interpretare al meglio quel ruolo. Tra l’altro non è la prima volta che accade nel calcio: è successo con Pirlo e, parlando della mia esperienza, ad esempio, Francesco Lodi (che ora gioca a Catania, ndr) fece questo passo nel 2004 a Vicenza, così come anche Nenad Krstičić (Sampdoria, ndr) ha arretrato il suo raggio d’azione, con ottimi risultati”.

 

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