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Il primo tecnico di Pereira a FcIN.it: "Ha duttilità e qualità. Mi ricordo..."

di Giuseppe Granieri

Forse non tutti sanno che il primo allenatore europeo di Alvaro Pereira è stato l’italiano Maurizio Trombetta, allora allenatore della squadra romena del Cluj, oggi collaboratore tecnico di mister Francesco Guidolin all’Udinese. Ed è a Trombetta che FcInterNews.it si rivolge per scoprire meglio quali sono le caratteristiche del neo arrivato in casa nerazzurra, ieri al primo gol contro il Chievo.

Mister, lei ha allenato Pereira nel Cluj nella stagione 2008-09, dove l’uruguaiano collezionò 37 presenze e 2 gol.

“Sì, presi la squadra poco prima dell’inizio dei gironi della Champions. Pereira arrivò per merito della società rumena, rimanendo solo un anno, dato che poi fu venduto al Porto, con un buon margine di guadagno per il Cluj”.

Che giocatore è l’uruguaiano?

“È un calciatore di fascia, con qualità fisico/atletiche importanti e una buona tecnica di base. Ha caratteristiche prettamente offensive, tanto è vero che è un giocatore che si fa trovare nell’area avversaria e, non di rado, va in rete”.

Quali sono i ruoli che può ricoprire?

“Sono quattro: con me al Cluj giocava da esterno sinistro basso, ma può giocare anche alto e poi può ricoprire il ruolo di mezzala, così come fa in Nazionale, destra e sinistra, in un centrocampo a tre”.

Vedendolo nell’Inter, che giocatore ha ritrovato?

“È molto migliorato, segno che le gare in Portogallo, unite all’esperienze nelle coppe europee con il Porto, hanno giovato alla sua crescita come giocatore. Ma già quando era al Cluj si intuiva ed intravvedeva che era un giocatore che poteva fare qualcosa di importante”.

Le cronache (Fonte Guerin Sportivo n. 10) parlano di una partita di Pereira da incorniciare: 16 settembre 2008, stadio “Olimpico” di Roma, Roma-Cluj finita 1-2: quella sera Rodrigo Taddei non vide il pallone.

“Tutti i miei giocatori fecero una grande prestazione, ma non vado molto lontano se dico che quella, per Pereira, fu la serata in cui capii che poteva fare qualcosa di importante come calciatore”.

Può migliorare ulteriormente, diventando un top player, e ripercorrere così il cammino che, sul fronte opposto, ha fatto un certo Maicon?

“Credo di sì, è giovane e può ancora migliorare: l’esperienza italiana lo completerà ulteriormente”.

Appuntamento, dunque, a Udinese-Inter per i saluti.

“Sì, sì, certamente…”.

 

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(Si ringrazia, per la disponibilità e la collaborazione, Mattia Pertoldi, Ufficio Stampa e Comunicazione, Udinese Calcio S.p.A.).


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