INDISCRETO - Soci-stadio: le ultime. E ora la CRCC può fare da nuovo sponsor
Il binomio stadio/soci è tornato a occupare gli onori della cronaca in casa Inter. Un binomio che apparantemente si è intensificato nelle ultime ore, ma che in realtà va avanti in maniera concreta da parecchi mesi. La contestazione dei tifosi, la richiesta di un progetto e la mancanza di risultati non hanno fatto altro che rompere il fitto silenzio della società nerazzurra, desiderosa comunque di far capire ai propri sostenitori quanto e come in realtà si stia lavorando su scenari importanti. FcInterNews ha indagato sulla vicenda e ha raccolto alcune informazioni.
STADIO - E' un discorso che in casa Inter prosegue da diversi anni, un sogno abbozzato, secondo le prime voci, all'inizio degli anni 2000. L'Inter già pregustava l'idea di poter incassare tutti gli introiti provenienti dalle partite casalinghe, senza le cospicue divisioni con il Comune di Milano. Il modello Juve ha sicuramente scaturito sia nell'Inter che nelle altre società di Serie A la necessità di iniziare o almeno di ideare un progetto. Massimo Moratti ha pensato quindi di affidare le chiavi del marketing a Marco Fassone, uno dei principali precursori nella realizzazione dello Juventus Stadium. E così i primi contatti l'anno scorso con la CRCC (China Railway Construction Corporation), la più grande azienda statale nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture del mondo. Marco Fassone fu inviato in estate dal presidente Moratti per rifinire gli ultimi dettagli e mettere nero su bianco nell'accordo (già ampiamente in fase avanzata). La missione sembrava compiuta: comunicato sul sito ufficiale con tanto di stretta di mano fotografata tra Moratti e Meng Feng Chao, il proprietario della CRCC. Ma la burocrazia cinese - diffidente nei confronti di investimenti verso l'estero - ha posto il veto sull'affare. Ma a contratti firmati ci saranno due strade: una è quella della penale, l'altra comunque molto interessante, quella di una sponsorizzazione, che porterebbe inevitabilmente soldi utili nel mercato. Ma l'Inter non si è fermata alla singola CRCC, incontrando altre singole imprese come la Mabetex dei fratelli Pacolli che in questo momento sembra il partner più accreditato per la realizzazione dell'impianti.
SOCI - La conduzione famigliare dell'Inter, sebbene assicuri un amore per la causa senza pari, si presenta molto fragile sotto alcuni aspetti. Tanti ruoli, tante voci, tanti legami indissolubili: non è facile invertire il trend societario. Così si sta lavorando su nuovi investitori: una quota che oscillerebbe tra il 10% e il 15% (di 306 milioni di euro, valore attribuito alla Fc Internazionale da Forbes). Perché arriverebbero fondi e si creerebbero i presupposti per una nuova logica societaria: meno improvvisazione, più progetto. Le strade in questo momento sono due: una porta in Medio Oriente e l'altra in Russia. Nulla di concreto invece con soci kazaki, proposti dalla Mabetex (che ha grandi interessi in Kazakistan, come testimoniano anche ultime notizie che vedono l'impresa pronta a costruire la nuova arena dell'hockey su ghiacco di Astana, ndr). Così come non c'è nulla di concreto con gli americani: il calcio negli Stati Uniti è più questione di business e il presidente sarebbe abbastanza diffidente il tal senso. Prima dell'eventuale tournée americana ci potrebbero essere anche le prime ufficialità, ma attenzione: molto dipenderà dal piazzamento dell'Inter in campionato. L'Europa è un palcoscenico indispensabile per i nuovi investitori, sebbene abbia un pesante costo sia a livello economico (trasferte dispendiose sotto tutti i punti di vista) che fisico. I contatti insomma proseguono al meglio: l'Inter ha una certa fretta perché vuole costruire per l'anno prossimo una rosa capace di lottare per le massime posizioni.