Intervista esclusiva con Maurizio Ganz
“Ho smesso di giocare da un anno e mezzo: l’ultima apparizione è stata nella Pro Vercelli – 24 presenze e 10 gol – nella stagione calcistica 2006-2007. Ora punto a fare l’allenatore: mi iscriverò al Master a Coverciano e spero, quanto prima, di mettermi alla prova alla guida di una vera squadra”. A parlare è Maurizio Ganz, 63 presenze e 24 gol in maglia nerazzurra, con il quale facciamo il punto della situazione a pochi giorni dalla ripresa del campionato.
Ganz, è tempo di mercato: quali acquisti per i nerazzurri?
“Il mercato fa sognare sempre tutti, e in fondo è giusto così. Però io credo che l’Inter non debba alterare l’equilibrio che si è venuto a creare intorno alla squadra”.
Un ottimo equilibrio.
“Esatto. Difesa, centrocampo e attacco dialogano perfettamente e la “paura” è che andando ad inserire nuove pedine in questo scacchiere possa venir meno, ad esempio, la fluidità di manovra che si è vista nelle ultime settimane”.
Però, al fianco di Ibrahimovic non ci vorrebbe qualcuno?
“Mourinho ha a disposizione una rosa fortissima: penso che Cruz – non appena recupererà pienamente dall’infortunio – sarà al fianco di Ibra e tornerà ad essere lo spietato cecchino degli ultimi anni”.
Insomma, niente Acquafresca o Di Vaio.
“Buonissimi giocatori, sia chiaro. Ma con Adriano, Crespo, Balotelli e Obinna non andrei dietro ad altri giocatori”.
E niente Milito.
“È difficile schiodarlo da Genova: lì è amato da tutti e la curva lo ha eletto “Re”. L’unica cosa che lo farebbe vacillare potrebbe essere un’offerta importante di Moratti, ma non so se il patron nerazzurro ne ha voglia”.
Lei, quindi, guarderebbe di più alla risorse interne.
“Ripeto: Cruz, Adriano, Crespo, Balotelli e Obinna. Cosa volere di più! Forse, qualcuno di loro deve ritrovarsi e penso che da sabato prossimo (l’Inter affronterà il Cagliari, ndr) i giocatori meno utilizzati potranno far valere le loro qualità”.
Quale piega prenderà il campionato?
“I problemi, a mio modo di vedere, sono delle avversarie dell’Inter che devono recuperare dai sei punti in su: e tutto ciò non sarà né facile né scontato. E poi, ammesso che Juventus e Milan portino a casa due o tre vittorie consecutive, non è detto che l’Inter sarà lì a regalare punti”.
È presto per pensare al Manchester United?
“No, non lo è. Mourinho – allenatore capace, tecnico preparatissimo e innovativo – starà già prendendo le contromisure adeguate”.
È la sfida delle sfide, vero?
“Sì, lo è. Perché il campionato i nerazzurri l’hanno già vinto gli anni passati quando alla guida c’era Mancini mentre in Champions League è sempre andata male. La vera impresa – è giusto dirlo – sarà andare avanti in Europa”.