L'agente di Buchanan a FcIN: "Impressionato dai tifosi, all'Inter anche per Inzaghi: 3-5-2 ideale per lui"
Da qualche giorno Tajon Buchanan, esterno canadese classe '99, è un giocatore dell'Inter. Un acquisto rapido da parte del club nerazzurro che lo ha strappato al Bruges per una decina di milioni bonus compresi, cambiando di fatto anche la vita del ragazzo. Mike Senkowski, agente di Buchanan, racconta in esclusiva chi sia il nuovo acquisto nerazzurro e le sue prime sensazioni 'milanesi'.
Quando sono iniziati i primi dialoghi con l’Inter?
“Dal Mondiale in Qatar, non ovviamente in forma concreta, ma già allora avevamo capito potesse essere un giocatore che si sarebbe potuto inserire alla perfezione nel sistema di gioco nerazzurro e quindi che l’eventuale trasferimento a Milano potesse calzare a pennello per Tajon. In realtà si trattava di conversazioni normali, le stesse che avevamo avuto anche con altri club importanti sparsi per il mondo. Certo, quando però ti chiama l’Inter è semplicemente bellissimo”.
Quando lei ha detto a Tajon: “Sarai un nuovo giocatore dell’Inter”, lui come ha reagito?
“Ogni calciatore inizia la sua carriera sognando di giocare ad altissimi livelli. E quando arrivi in un club come l’Inter, che disputa la Serie A, con un manager fantastico e un sistema di gioco dove le qualità del giocatore possono esaltarsi, è semplicemente amazing (fantastico, ndr). Però le c’è da dire una cosa: Tajon non è quel tipo di ragazzo che sorride sempre. Lui gioca con intensità e passione, godendo di questo, ma non è uno che sorride in ogni momento. Detto questo, quando ha saputo fosse fatta con l’Inter ha sorriso, eccome”.
Nel 3-5-2 dell’Inter Buchanan potrà sentirsi a suo agio.
“È perfetto per lui. Ha iniziato la sua carriera come attaccante e poi come esterno d’attacco. Dalla Syracuse University è passato alla MLS. Ha avuto come allenatore Bruce Arena, l’ex ct degli Usa e il coach lo ha fatto giocare da esterno. Nel Bruges poi ha dimostrato grande versatilità, proprio perché ha giocato come laterale, ma anche come terzino. Tajon è esplosivo nella fase d’attacco ed è migliorato molto anche in quella difensiva grazie al lavoro degli ultimi mesi”.
In Italia potrà affinare ancora di più le sue abilità.
“Le sue caratteristiche lo rendono perfetto per giocare come quinto. È velocissimo e quando sei spettatore delle sue partite ti rendi conto come sappia inserirsi al meglio negli spazi usando la sua rapidità. È dinamico, è un piacere insomma vederlo all’opera”.
Voi avete visto insieme la gara col Verona. L’Inter storicamente viene definita 'Pazza'. E la gara con i veneti rappresenta bene il motivo di questo soprannome. Cosa le ha detto Tajon al termine del match?
“Guardi, Buchanan già non vede l’ora di cimentarsi a San Siro col supporto dei tifosi nerazzurri. Vuole cche siano orgoglioso di lui. La passione dei sostenitori dell’Inter lo esalta. Tajon proverà giorno dopo giorno a sfruttare l’opportunità ricevuta, lavorando sodo. Sa che deve trovare la sua strada, deve comunque imparare, è questa la sua mentalità. Per rispondere poi alla sua domanda le dico che è rimasto impressionato da come i tifosi dell’Inter abbiano supportato la squadra. E non vede di provare personalmente queste sensazioni incredibili”.
Magari avrà bisogno di tempo per adattarsi.
“Tajon sa perfettamente che deve mettersi a lavorare. Poi quando il manager gli darà l’opportunità di giocare, darà il massimo. Come ha sempre fatto. La sua mentalità è chiara: sono arrivato all’Inter, devo allenarmi sempre al top, impressionare i compagni di squadra e il mister, non pretendere nulla e attendere la mia possibilità”.
È il primo canadese della Serie A. Immagino ne sia orgoglioso.
“Lui è una persona speciale, un ragazzo d’oro. Ha esordito a 19-20 anni nella rappresentativa del suo Paese. Ne ha fatta di strada da quando era giovane. Tajon conosce la responsabilità di rappresentare il suo Paese anche in Serie A. Si è meritato questa opportunità perché è uno che lavora sempre. Penso l’Inter lo abbia preso anche per questo, per la sua mentalità di giocatore che vuole sempre migliorare e che cerca sempre di dare il massimo”.
Perché l’Inter e non una squadra di Premier League?
“Avere la possibilità di lavorare con un manager come Simone Inzaghi è importante. Il sistema di gioco nerazzurro altrettanto. Se vediamo la storia degli esterni che ha allenato Inzaghi, hanno fatto tutti bene. In più l’Inter è un club storico, insomma non c’era posto migliore al mondo per Buchanan che non fosse l’Inter”.