L'agente di Inler: "Se Moratti lo prende vince la Champions"
L’ha detto anche Moratti: “qualcosa sul mercato faremo. E poi ascolteremo quello che ha da dire Mourinho”. E “Mou” dirà che bisogna intervenire sul centrocampo: probabilmente dando un’occhiata a quanto di buono c’è a Udine. Sono mesi, infatti, che si parla di Gokhan Inler vestito di nerazzurro. FcInterNews ha raggiunto, nei suoi uffici di Zurigo, il procuratore del centrocampista svizzero, Dino Lamberti che, oltre a svelarci particolari inediti di Inler, manda un messaggio a Massimo Moratti.
Lamberti, qual è la situazione contrattuale di Inler?
“Gokhan ha un contratto con l’Udinese fino al 2013”.
Le prestazione sportive del suo assistito destano l’interesse di alcuni top club, sia italiani che stranieri. E, con insistenza, nel corso di questa stagione si è associato il nome di Inler all’Inter: cosa c’è di vero?
“Io non ho avuto e non ho contatti con l’Inter: leggo anch’io i giornali, ma non avuto riscontri in questo senso e non saprei dirle se Inter e Udinese hanno aperto una trattativa tra di loro”.
Lei è in contatto con l’Udinese?
“Non sento il club friulano da una settimana, ma i nostri rapporti sono assidui”.
Nella prossima stagione Inler cambierà maglia?
“Gokhan sta molto bene ad Udine ed è molto contento dell’Udinese: questi anni in maglia bianconera saranno preziosi per il prosieguo della sua carriera agonistica”.
Che giocatore è Inler?
“Tutti, in Italia, avete potuto apprezzare la sua forza fisica e la sua sagacia tattica. Ma io voglio spingermi più in là. Il mio assistito – grazie al lavoro di mental training che svolge la mia agenzia (Fairplay Agency, ndr) – riesce ad amministrarsi molto bene e a gestire sia lo stress a livello fisico che psicologico. E poi, oltre ad essere un giocatore integro che non ha mai subìto lesioni, quest’anno ha già giocato una cinquantina di partite in sei mesi”.
Un atleta moderno, insomma.
“Esatto, e poi, l’alimentazione è un suo forte: non ha mai bevuto neanche una Coca Cola”.
La scorsa estate l’Arsenal si presentò con un’offerta multimilionaria.
“Confermo: i “Gunners” fecero un’offerta fantastica. Noi, però, l’abbiamo rifiutata e, con il senno del poi, credo che sia stata la scelta giusta”.
Perché?
“Giocare in Italia è formativo sotto tutti i punti di vista”.
Quindi, lei spinge perché Inler rimanga in Italia.
“Non spingo in alcun senso: sono di origine italiana e mi auguro solo che possa rimanere a giocare nella serie A italiana”.
Qual è il vostro obiettivo sportivo.
“Vincere la Champions League”.
Ma Inler non potrà farlo ad Udine: in nerazzurro, invece, sì.
“Vero: ma per questi discorsi io dico sempre che ci vuole pazienza e soldi”.
Branca l’ha mai chiamata?
“Su Branca devo rivelare un particolare. Sono stato io a portarlo al Lucerna: ci conosciamo da tempo. Però, sono sincero quando dico che non mi ha chiamato per chiedermi informazioni su Gokhan”.
L’interessamento dell’Inter fa piacere?
“Certamente. Però, affinché si faccia il matrimonio, bisogna essere convinti al cento per cento e ci vuole la volontà di tutti”.
Pazienza e soldi, insomma.
“Esatto”.
La concorrenza a Milano sarebbe spietata, però.
“Non abbiamo paura di questo: Inler è un turbo capace di caricarsi la squadra sulle spalle. Sarebbe un titolare della squadra di Mourinho”.
Ne è sicuro?
“Le dirò di più”.
Prego.
“Se Moratti prende Inler vince la Champions League”.
Ed il più è fatto: ora serve qualcuno che faccia leggere quest’intervista a Moratti.
“È vero”.
Inler è una sua scoperta?
“Sì, languiva in panca in Svizzera: l’ho portato all’Udinese. Ricordo ancora le parole di Hodgson…”.
Che diceva?
“Mi sconsigliava di portare Gokhan in Italia: a suo avviso, quello italiano era un calcio duro e difficile e che non gli si addiceva. Sappiamo tutti come è andata a finire”.
Che mercato estivo sarà per lei?
“Ho la procura di Abdi Almen, 22 anni, dello Zurigo: quest’anno ha già segnato 18 gol e fornito 11 assist. Su di lui ci sono club italiani”.
Quali?
“Ho parlato di Abdi con il Palermo, quando però vi lavorava Rino Foschi. Poi, Fiorentina e Udinese si sono mostrate interessate. Vedremo…”.