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L'allenatore che lanciò Bremer a FcIN: "Serio e con voglia di lavorare, è perfetto per l'Inter"

di Simone Togna

Prestazione dopo prestazione Gleison Bremer si è preso gli applausi di addetti ai lavori e tifosi. E non è ormai un segreto che sia sul taccuino dell’Inter per la prossima stagione. Un percorso che non sorprende Thiago Larghi, l’allenatore all’Atletico Mineiro che ha lanciato nel grande calcio il difensore brasiliano: “Con me è diventato titolare in prima squadra, giocando benissimo svariate partite. Da lì gli scout del Torino lo hanno segnalato evidentemente al club granata”.

Cosa ha pensato la prima volta che ha visto Bremer?
“Un giovane che voleva lavorare, imparare e migliorare. Un ragazzo discreto, serio. Con un atteggiamento positivo, di quelli che voleva evolvere. Infatti in poco tempo si è guadagnato il posto nell’undici di partenza, non uscendone più”.

Prima di arrivare da voi, era davvero uno sconosciuto. Cosa ha visto di diverso in lui rispetto agli altri calciatori?
“Il merito va agli allenatori di base che ha avuto all’Atletico, ma anche alla sua volontà di migliorarsi. Bremer ha una vera predisposizione al lavoro. Era sempre pronto per dare il massimo, oltre che per imparare fisicamente e tatticamente. Era già veloce, con un’ottima lettura dell’intervento. Col passare del tempo non poteva che diventare ancora più bravo”.

Che tipo di ragazzo era fuori dal campo?
“Tranquillo e rispettoso. Uno che non si metteva mai nei pasticci”.

Quale è stato il consiglio più importante che gli ha rivolto?
“Gli davo le istruzioni durante gli allenamenti e per la preparazione delle partite, è migliorato tantissimo a livello tattico. Poi il resto dipende solo da lui: Bremer è proprio forte”.

Pensava potesse raggiungere questo livello?
“All’epoca sapevamo avesse un grande potenziale. A 20 anni era titolare all’Atletico con altri grandi centrali, già allora aveva dimostrato la capacità di giocare ad alto livello”.

L’Inter è fortemente interessata a lui. Pensa possa essere un giocatore da questo tipo di squadra e club?
“Certamente può giocare nell’Inter: è un ragazzo pronto a mettersi sotto per migliorare. Possiede una buona capacità tecnica per giostrare il pallone, un ottimo passaggio. Quindi assolutamente sì, può essere un perfetto rinforzo per i nerazzurri”.

Può essere il nuovo Lucio, giocatore a cui Bremer ha ammesso di ispirarsi?
“Non mi piacciono i paragoni. Il calcio è cambiato tantissimo, Lucio è stato un campione del mondo col Brasile, un giocatore fortissimo. Bremer deve ancora intraprendere il suo cammino. È bravo e coglierà la sua opportunità quando firmerà per un club top. Non ci sentiamo da un po’, ma resta un amico a cui auguro il meglio”.

Quali sono le sue migliori caratteristiche?
“Forte nell’uno contro uno, questa probabilmente è la sua qualità maggiore, con spiccata capacità di copertura. Con lui, data la sua rapidità, si può giocare con la linea alta. Comprende bene il gioco a livello tattico e attenzione, potrà migliorare nella fase offensiva, partecipare a un gioco propositivo. È un professionista esemplare, sono davvero felice per lui per quanto di buono sta facendo in Italia”.

C’è qualcosa di particolare che vi lega?
“Ha segnato un gol importante fuori casa contro l’Atletico Paranaense. Realizzò il momentaneo 1-1, poi noi vincemmo per 2-1. Grazie a quel successo prendemmo la vetta del campionato insieme al Corinthians e al Flamengo. Fu un momento speciale per noi”.


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