Lucescu a FcIN: "Mancini vuole Pirlo per lo Scudetto. Gli 1-0? Conta..."
Insieme hanno condiviso l'esperienza nerazzurra, con la stagione 'maledetta' che è poi passata alla storia come quella 'dei quattro allenatori'. Dopo l'Inter hanno intrapreso strade diverse, con il primo che si è consacrato nel tempo come un grande maestro di calcio, diventando un vero e proprio 'guru' dello Shakhtar Donetsk (club in cui allena dal 2004 dopo le stagioni con Rapid Bucarest, Galatasaray e Beşiktaş), mentre il secondo ha scritto la storia del calcio italiano, e non solo, con le maglie di Milan, Juventus e Nazionale italiana.
Trattasi di Mircea Lucescu e Andrea Pirlo, nerazzurri per poco tempo, anche se il secondo, chissà, potrebbe chiudere un cerchio tornando proprio ad Appiano Gentile a distanza di 18 anni per strappare il pass per il prossimo Europeo e consentire all'Inter di diventare una grande protagonista nella lotta per lo Scudetto. Cosa porterebbe, quindi, il classe '79 di Flero alla squadra di Roberto Mancini? Parola proprio al tecnico di Bucarest, che in esclusiva per FcInterNews parla di questa possibilità di mercato. Un'occasione, a suo dire, assolutamente da non perdere.
Pirlo all'Inter: soluzione giusta e fattibile?
"Decideranno lui e Mancini. Credo però che una squadra abbia assolutamente bisogno di un giocatore con queste caratteristiche, con tantissima esperienza e disciplina tattica assoluta. L'Inter deve prendere Pirlo, cambierebbe il centrocampo nerazzurro come ha fatto con la Juventus di Conte".
Inter più forte, quindi, con il regista azzurro.
"Assolutamente sì. Ne sono convinto. Mi sembra che fisicamente il giocatore stia abbastanza bene, e credo inoltre che stia un po' soffrendo in Major League Soccer".
Con l'ex Milan e Juventus nerazzurri da Scudetto?
"Senza dubbio. Avere a disposizione un giocatore del genere è bellissimo per qualsiasi allenatore. Ho avuto la fortuna di allenarlo all'Inter, il mio ricordo calcistico è assolutamente positivo. In quel periodo non era ancora un vero regista, era molto giovane e cercavamo di impiegarlo in più ruoli. Poi con il tempo è diventato un regista di livello mondiale, ma la sua crescita è passata anche da qualche errore in fase difensiva e da qualche rimprovero. Ricordo qualche palla persa davanti all'area di rigore... In ogni caso, sarebbe impensabile che qualcuno possa non volerlo. Tutti hanno bisogno di un interprete come lui".
Inter spesso vincente per 1-0: da allenatore questa 'abitudine' la reputa un pregio o, per certi versi, un limite?
"La cosa più importante è la fase difensiva. In una squadra di calcio questo è il punto di partenza, la base. Quando c'è un grande assetto difensivo tutta la squadra cresce, attacco compreso. E in questo senso Pirlo sarebbe il collante perfetto tra i due reparti. La difesa rimarrebbe coperta e gli attaccanti avrebbero molti più palloni giocabili. Mancini lo vuole proprio per questo motivo e per puntare allo Scudetto. Andrea è un giocatore che da solo può cambiare una squadra intera e il ritmo di un match".