Mandorlini: "Inter grande nel gioco. Milito è un attaccante super"
Le centottanta presenze e nove gol in maglia nerazzurra dal 1984 al 1911 fanno di Andrea Mandorlini un interista doc. Di quelli che non si dimenticano. È vero: le strade, poi, si dividono ed ognuno diventa “grande” in altri contesti. Ma un occhio per l’Inter c’è sempre. Come testimonia questa intervista su campionato, Champions, ma anche sui giovani Balotelli e Santon.
Mandorlini, quanto è importante il vantaggio accumulato dall’Inter in campionato?
“Da sette a cinque punti cambia poco: certo è un distacco importante che rispecchia i valori visti fino ad ora”.
La concorrenza può recuperare?
“Può succedere ancora tutto e Juventus e Milan sono due squadre che possono dire ancora la loro”.
Però?
“Però l’Inter fino ad ora ha dimostrato di saperci fare e fare sul serio: ha una squadra davvero forte e può contare su di una panchina lunga quantitativamente e qualitativamente”.
Dov’è che primeggia la squadra di Mourinho?
“L’Inter ha un gioco, a differenza dello scorso anno dove il grosso del lavoro era nelle mani, e nei piedi, di Ibrahimovic. Quest’anno, invece, la musica è cambiata e c’è uno spartito chiaro ed evidente: merito anche dell’allenatore che ha saputo dare un’identità precisa ai suoi uomini”.
Il migliore fino ad ora?
“Milito: lo avevo visto all’opera al Genoa e non avevo dubbi che sarebbe diventato ancora più letale in una squadra di campioni. Così è stato”.
C’è qualcuno che l’ha delusa?
“Balotelli va a fasi alterne: certo, è giovane ed ha ampi margini di miglioramento. Però, forse, qualcosa di più a livello di continuità di prestazione avrebbe potuto fornirla”.
Capitolo Champions.
“Adesso la partita decisiva è a Barcellona: lì si capirà se la gara di Kiev è stato il punto di svolta. Certo è che contro la Dinamo di Shevchenko si è visto un gran secondo tempo”.
C’è un problema Santon in casa Inter?
“No, non credo: sono argomenti che trovano spazio solo sui giornali. Davide è un classe ‘91 che lo scorso anno è riuscito a ritagliarsi uno spazio in prima squadra. Ora fatica un po’: ma è fisiologico. E poi giocare titolare nell’Inter 2009-10 è un’impresa anche per i campioni affermati”.
Può essere migliorata la rosa che ha in mano Mourinho?
“Detto che ci sono giocatori che si sono visti poco, come Mancini – il cui contributo può tornare utile – ma forse l’ideale sarebbe riuscire a trovare un’alternativa ad Eto’o e a Milito. Pandev? È un giocatore forte: vedremo se arriverà…”.