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Mandragora a FcIN: "L'Inter mi segue? Per me un orgoglio. Ora penso..."

di Giuseppe Granieri

Rolando Mandragora, centrocampista classe 1997, di proprietà del Genoa, ma in forza questa stagione al Pescara (in prestito con diritto di riscatto e contro-riscatto), è uno dei giovani calciatori italiani che più si sono messi in luce ed evidenza in questo girone d’andata. Undici presenze totali con gli abruzzesi, un assist e prestazioni via via più convincenti sono valse al giovane Mandragora anche la convocazione in maglia azzurra, quella dell’Under 21. La naturale conseguenza è stata, dunque, l’attenzione dei top club italiani (ma non mancano gli interessamenti dall’estero): l’Inter segue Rolando, ma per i bilanci bisognerà aspettare giugno prossimo, così come afferma il diretto interessato, in questa intervista, concessa in esclusiva per FcInterNews.it.

Rolando, come sta andando questa stagione a Pescara?
“Il campionato è iniziato abbastanza bene, siamo in piena zona play-off. Certo, la serie B è il campionato più lungo tra le competizioni sportive in Italia, fisicamente logorante: guai ad abbassare la guardia anche per un solo secondo. Io con il resto del gruppo lavoriamo giorno per portare questa città sempre più in alto”.

Con le tue prestazioni ti sei guadagnato la convocazione in Nazionale Under 21: quali sentimenti provi?
“È sempre un orgoglio vestire la maglia azzurra: provo una sensazione difficilmente spiegabile con le parole… Ogni giorno provo a migliorarmi sempre di più, e lavoro sodo per questo. Sono a completa disposizione sia di mister Oddo, che di Di Biagio, con l’obiettivo di farmi trovare sempre pronto, qualunque sia la loro esigenza”.

Che effetto ti fa essere finito nel mirino dell’Inter?
“Sentire e leggere il mio nome accostato ad un club come l’Inter mi riempie d’orgoglio, anche se credo sia presto per parlarne. Questo, poi, non è il mio lavoro ma quello del mio procuratore e del suo staff: io non mi occupo di mercato. Certo è che giocare a “San Siro” fa sempre un certo effetto, ma sono conscio del fatto che la strada è ancora lunga e in salita: devo lavorare ancora tanto e restare con i piedi per terra. Poi chissà…”.

Cosa ti auguri per il tuo futuro?
“Nello sport in generale, e nel calcio in particolare, parlare di obiettivi a lungo termine non è mai facile: le situazioni, gli avvenimenti, gli imprevisti e gli episodi mutano e cambiano di settimana in settimana. Preferisco concentrarmi e pensare solo alla prossima partita del Pescara”.


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