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Michela Lanza: "Vi racconto Pazzini. Tra l'Inter e... Pazzolivo!"

di Fabrizio Romano

L'Inter e Giampaolo Pazzini sembrano uniti dal destino. Quei due gol alla Roma, il colore nerazzurro con cui il Pazzo iniziò a Bergamo, tante piccole cose che legano il nuovo attaccante dell'Inter alla Beneamata ancor prima di vederlo giocare. Nell'attesa, però, ci sono numerosi particolari del bomber toscano ancora da svelare. Per saperne di più dei ricordi che ha lasciato, del suo momento attuale, dell'amicizia con Riccardo Montolivo che può essere un'idea in chiave mercato per giugno, FcInterNews.it ha contattato in esclusiva Michela Lanza, nota giornalista legata alla Fiorentina ma soprattutto a Pazzini, del quale ha scritto la biografia di successo "Il cielo è sempre più blu, la valigia dei sogni di Giampaolo Pazzini".

Michela, conosci bene il Pazzo. Secondo te, quando il presidente Garrone dice che "si è fatto distrarre dalle ultime voci di mercato" - frase che non è piaciuta a Giampaolo -, ha ragione?

"In parte può essere vero. Penso che qualsiasi giocatore possa essere distratto da una squadra come l'Inter. Quando ti accostano a squadre da sogno, non è facile essere del tutto concentrati. Ma è anche vero che, secondo un mio modesto parere, anche il presidente Garrone si è lasciato attrarre dalla plusvalenza ottenuta dalla cessione di Pazzini. Il divorzio era nell'aria: tutto stava nel capire se a gennaio o a giugno, se alla Juve o all'Inter. Garrone e Pazzini hanno fatto la loro scelta. Il Pazzo è stato onesto dichiarando che è dispiaciuto di lasciare Genova, ma che è dura dire di no all'Inter... Il Presidente, invece, avrà qualcosina in più da giustificare ai tifosi, visto che ha lasciato andare la coppia dei sogni blucerchiata Cassano e Pazzini. Questo, però, è il gioco delle parti. E' il calcio e soprattutto è la politica della Sampdoria".

L'ambiente Inter, conoscendo la tipologia di ragazzo che è Pazzini, è adatto a lui o può 'schiacciarlo'?

"Il ragazzo è molto sensibile, ma è maturato tantissimo. Credo che sia arrivato in una grande dopo aver fatto, gradualmente, quella che si chiama gavetta. Durante la gavetta ha acquisito quella che si chiama fiducia nei propri mezzi - quella che gli mancava al 100% a Firenze - e oggi è pronto per il grande salto. L'ambiente nerazzurro non lo schiaccerà. L'Inter, delle tre grandi, è la squadra che somiglia più di tutte ad una grande famiglia. Sarà la figura di Moratti che dà questa sensazione. Non lo so, ma sono certa che Pazzini si saprà far voler bene e troverà i suoi spazi. Certo, la concorrenza è tosta, ma Pazzini è giovane e forte".

Che ricordo conservano le città di Firenze e Genova del Pazzo?

"Firenze conserva un ricordo piacevole e allo stesso tempo "amaro". Pazzini è stato molto amato dai fiorentini perché la gente aveva capito che il ragazzo meritava sia a livello umano che a livello calcistico. Qualcosa, però, non è andato. A Firenze, al Pazzo, oltre a vivere sempre all'ombra di qualcuno (Toni, Vieri e Gilardino), gli è mancata la fiducia totale da parte del tecnico che, oggi, si è ricreduto fino a convocarlo in Nazionale. Tutti credevano in Pazzini, anche se qualcuno lo criticava per la sua non continuità sottoporta. A tal proposito, la maggior parte della gente di Firenze lo identifica nel bellissimo gol segnato alla Juventus nel 3-3 del 9 aprile del 2005.. altri, invece, tendono a ricordare il gol sbagliato a Siena che demoralizzò un po' il Pazzo tanto da sentirsi di chiedere scusa ai tifosi nel post partita. Ecco Firenze è stata per Pazzini una prova di maturità, nel senso che ha ingerito qualche boccone amaro che gli ha formato il carattere... Firenze conserva il ricordo di un giovane promettente dalla faccia pulita e sorridente. Genova, invece, non può che ricordarlo come il centravanti che ha fatto fare il salto di qualità alla Samp. E' arrivato a Genova ed è stato accolto come un re. E' proprio così che Giampaolo ha sentito attorno a sé la fiducia di tutti, della gente, dei compagni e del tecnico (Mazzarri prima, Del Neri poi. Ed è questa totale fiducia che lo ha fatto entrare in campo tranquillo, tanto da non sentire pressioni e ricominciare a fare gol a raffica. A Genova il Pazzo è rinato ed ha conquistato critica, Nazionale, Mondiali e ... Moratti. A Genova, lo ricordano come l'erede di Vialli che se n'è andato dopo aver riportato la Samp in Champions (almeno ai preliminari...)".

Raccontaci chi è, Giampaolo Pazzini.

"Penso che la cosa più particolare che riguarda Pazzini sia ben evidente: è la sua semplicità. Giampaolo è rimasto il ragazzo della porta accanto. Spesso, questo è un luogo comune, ma non nel suo caso. Non si è montato la testa, non ama la vita mondana, non ama le feste, è semplice nei modi di fare e nel modo di vestire. Nonostante la sua semplicità, però, è sempre stato una delle anime dello spogliatoio per la sua spiccata simpatia, per la sua ironia e per la sua voglia di scherzare sempre. Credo che nel mondo del calcio sia raro trovare giocatori che non siano divi. Pazzini fa parte di queste rarità. Poi... ama ancora i cartoni animati. Il suo preferito? I Simpson... In sintesi, la particolarità di Pazzini fuori dal campo è la sua semplicità, in campo la sua inimitabile esultanza".

Per concludere, una suggestiva ipotesi: tu che sei vicina all'ambiente viola, credi sia possibile il ritorno della coppia Pazzolivo, composta ovviamente da Giampaolo con Montolivo?

"Certamente. Pazzini e Montolivo sono una coppia di giovanissimi importanti e già maturi abbastanza per ringiovanire un grande club come quello nerazzurro. Ritrovarsi, per loro, sarebbe un sogno perché sono amici veri che hanno vissuto tante esperienze insieme e sono anche convinta che Montolivo piaccia davvero tanto a Moratti e ai tifosi dell'Inter. Però... c'è un piccolo però. Non credo molto al suo passaggio all'Inter per un semplice motivo. Fino ad oggi, da quando i Della Valle sono arrivati a Firenze non hanno mai fatto affari con l'Inter, né in uscita, né in entrata. Eppure, in tutti questi anni, ci sarà stato un affare che avrebbe potuto allettare le due società! Però, non è mai stato ceduto alcun giocatore al club di Moratti. Per questo penso che non credo all'eventuale passaggio di Montolivo all'Inter, anche se sono pronta ad essere smentita da un momento all'altro. In fin dei conti... c'è sempre una prima volta".

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