Ranocchia: "Tifosi, in coppa tutti a San Siro. Su arbitri e infortuni..."
Fonte: Dagli inviati ad Appiano Gentile Fabio Costantino e Domenico Fabbricini
Mancano due giorni alla cruciale sfida di ritorno delle semifinali di Coppa Italia che vedrà l'Inter opposta a San Siro alla Roma di Aurelio Andreazzoli, dove i nerazzurri saranno chiamati a rimontare il 2-1 dell'andata. Andrea Ranocchia, difensore dell'Inter, ai microfoni di FcInterNews.it introduce a questa sfida importantissima, parlando anche del momento della sua squadra e delle sue condizioni.
Allora Andrea, per prima cosa dicci come stai e come vivi questa situazione.
"Sto bene, dopo un periodo in cui ho giocato tanto il mister ha deciso di farmi riposare ieri, ma è stato solo un riposo precauzionale. Sto benissimo, sono pronto per mercoledì".
Purtroppo però l'Inter ha perso per strada ieri altri due tuoi compagni, Gargano e Nagatomo, ormai vi potete contare su due mani. Ma hai mai vissuto una stagione di questo tipo, zeppa di infortuni, anche negli anni scorsi? E da cosa dipende secondo te questa situazione: c'è una causa o è solo sfortuna?
"Mah, non te lo so dire sinceramente... Son tante partite, tante trasferte difficili, lunghe, e a fine arrivo volente o nolente arrivi un po' a pagarla. Anche con un po' di sfortuna perdiamo due giocatori a partita. Meno male che almeno ad undici giocatori comunque ci arriviamo...".
Ma secondo te c'è davvero una causa? A cosa possono essere dovuti questi continui infortuni?
"Non lo so, personalmente anche io ho avuto qualche infortunio ma non gravissimo durante l'anno, alla fine ho potuto sempre scendere in campo".
Il ginocchio come sta? Visto che hai dovuto subire delle infiltrazioni...
"E' tutto ok, per fortuna ho sempre avuto infortuni lievi; se fosse stato qualcosa di grave di certo non avrei giocato. Il mio è un caso a parte rispetto a quello di altri ragazzi che hanno avuto problemi muscolari".
Veniamo ad un argomento un po' delicato, quello del rapporto istituzionale tra l'Inter e gli arbitri: dal campo, c'è la percezione che qualcosa, nel dubbio, non vi vada mai a favore?
"Non ci voglio pensare, sarebbe brutto pensare ad una cosa così. Diciamo che abbiamo avuto più episodi sfavorevoli che favorevoli, ma a cosa è dovuto tutto questo francamente non lo so dire. Io penso a giocare, se poi mi fanno fallo e non lo fischiano io non posso farci niente, spero che comunque in futuro questo possa succedere il meno possibile. Anche se comunque succederà, come è successo anche ad altre squadre durante un campionato. Spero che con l'aiuto nostro gli arbitri possano fare meno errori possibile".
Come vedete in questo momento Andrea Stramaccioni, alla luce degli episodi arbitrali ma anche degli infortuni? E' più teso, tranquillo o preoccupato?
"Devo dire che il mister ha sempre fatto il suo lavoro alla stessa maniera, da inizio anno ad oggi. Purtroppo si sa che queste cose possono capitare, si gioca a calcio, se no ci mettevamo a giocare a scacchi e non succedeva nulla. Lui è tranquillo, e comunque rimangono a disposizione tanti giocatori importanti, al di là di quelli che abbiamo perso".
Dopo la sconfitta col Cagliari, numeri alla mano, il campionato non ha più molto da dire. Come si trova la forza per concludere bene questo torneo senza magari avere la testa proiettata alla prossima stagione?
"Da giocatore vorresti vincere tutte le partite, e io vorrei vincerle tutte da qui alla fine. Senza fare calcoli o vedere la classifica, ogni partita è una partita a sé. Nessun giocatore al mondo vuole perdere una partita, al di là del fatto che lotti per qualcosa o no. Quindi, sicuramente ce la metterò tutta per vincere tutte le partite".
Visto quanto fatto dalla Juventus che l'anno scorso ha vinto il campionato, può essere un bene per l'Inter magari saltare per un anno la partecipazione alle Coppe europee e concentrarsi solo sulla Serie A?
"Non so cosa ne pensi la società, per quanto riguarda me, posso dire che a me piace giocare qualsiasi coppa, mi piace giocare ogni tre volte. Non credo che sia un problema di non giocare le Coppe per ripartire, spero di tornare a giocare l'anno prossimo di mercoledì o di giovedì".
Parlando di Nazionale, pensi che quest'annata negativa possa influire sulle scelte di Cesare Prandelli? Considerando anche che sei l'unico giocatore dell'Inter che va in azzurro...
"Sicuramente influirà, perché quello che faremo nei club condizionerà sicuramente le scelte del ct. In questo momento i ragazzi della Juve sono primi in campionato ed è assolutamente giusto che siano lì, ma il mio obiettivo è quello di continuare a fare parte di quel gruppo. E per questo continuerò a impegnarmi e a dare tutto".
Si parla già della prossima stagione, e di ringiovanimento della rosa: paradossalmente tu potresti essere uno dei veterani di questo gruppo. A parte l'età, questo ti fa sentire più responsabilizzato da questo punto di vista?
"Beh, son già due anni e mezzo che sono qui, il prossimo anno inizierà il terzo. Quindi inizio a capire l'ambiente, ormai ho rapporti stretti con tutto l'ambiente nerazzurro. Sicuramente questa cosa mi responsabilizza un po' di più, ma è una cosa che mi piace. Sin da quando ero più giovane, ho sempre avuto delle responsabilità grosse ma non mi pesa. Darò una mano ai ragazzini che verranno".
Mercoledì c'è una partita cruciale per la stagione dell'Inter, quella contro la Roma. Fai un appello ai tifosi per convincerli ad essere presenti e a riempire lo stadio.
"Sicuramente è una grande sfida, è una bella partita, da dentro o fuori. Spero che i tifosi verranno allo stadio, per sostenerci e darci una mano per arrivare in finale. Sarebbe un grande obiettivo, poi se riuscissimo a passare penseremo alla finale che è un obiettivo importante nostro e della società. Anche per lasciare Milan e Napoli a zeru tituli? No, non voglio riprendere quella frase perché l'ha detta uno più importante di me... Siamo ancora in corsa, questo è sicuramente una cosa importante al di là delle vicissitudini di quest'annata. Mercoledì arriveremo con la voglia di arrivare in finale".