Roberto Samaden: "Casiraghi rinnova. Su Popa, Knudsen, futuri gioielli e..."
Le prospettive della Primavera presente, ma anche futura, dalla stagione della Primavera che va esaurendosi, con una volata per il secondo posto che vale la qualificazione diretta ai playoff scudetto, fino ai piani per gli anni a venire. FcInterNews.it ha voluto parlare di questi argomenti importanti con l'uomo che guida da diversi anni il vivaio interista: parola a Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile nerazzurro.
Dottor Samaden, partiamo dall'attuale campionato Primavera: sabato l'Inter ha subito una sconfitta nel derby che ha complicato i piani per l'accesso diretto alla fase per il titolo. Mancano ancora 180 minuti, c'è ancora fiducia in casa Inter per ottenere la qualificazione senza passare da un barrage che, si sa, potrebbe rivelarsi insidioso?
"Assolutamente sì. Sabato contro il Milan era secondo me una gara da pareggio, dove anche nel finale abbiamo avuto due episodi, su tutti il gol annullato in maniera incomprensibile, per poter raddrizzare il risultato. Ma comunque perdere contro il Milan, che è una buona squadra, ci sta. Adesso abbiamo queste due partite che purtroppo dovremo affrontare anche considerando l'ecatombe di infortuni che oltre alla prima squadra sta colpendo anche noi. In un certo senso, stiamo anche pagando la serie degli infortuni della prima squadra, anche se comunque siamo sempre a disposizione per fornire i nostri ragazzi. Noi proveremo in ogni modo a raggiungere questo traguardo".
A proposito di infortuni, sabato è toccato a Lorenzo Tassi, che ha subito un duro colpo ed è dovuto uscire in barella. Quali sono le sue condizioni?
"Purtroppo Lorenzo, così come Ibrahima Mbaye, starà fuori per un periodo medio-lungo e quindi non li avremo per la post-season. Poi dobbiamo registrare anche le assenze di Rodrigo Alborno e Lukas Spendlhofer, che avranno bisogno di tempo per recuperare. Poi, Acampora è fermo da lungo tempo, e adesso ragazzi come Francesco Forte e Matteo Colombi saranno sempre più spesso a disposizione della prima squadra. Noi comunque affronteremo queste ultime due partite, e quelle che verranno, con grande serenità, consci di avere comunque dei ragazzi che meritano di stare all'interno del gruppo Primavera".
Chi non si è ancora visto in campo è Morten Knudsen, il ragazzo danese del 1995 ingaggiato a gennaio. Qual è la sua situazione?
"Knudsen è un ragazzo sul quale puntiamo tantissimo. Lo abbiamo fatto arrivare a gennaio perché potesse ambientarsi anche negli aspetti fuori dal campo per averlo poi pronto la prossima stagione. Purtroppo è arrivato qui dopo aver subito un infortunio, e sta seguendo il suo percorso di recupero. In questo, abbiamo provato anche ad aiutarlo facendo rientrare per un po' di tempo in Danimarca, per non fargli pesare troppo la lontananza da casa. Siamo comunque sicuri che grazie anche al lavoro del nostro staff medico lo avremo pronto a luglio, come nei nostri piani".
Parlando di Forte e Colombi, in panchina domenica contro l'Atalanta, è più forte la soddisfazione per la chiamata da parte di Andrea Stramaccioni, il rammarico per le situazioni che hanno portato i due ragazzi in prima squadra?
"C'è ovviamente rammarico, specie per quanto accaduto alla prima squadra. Il nostro compito è comunque quello di essere sempre a disposizione della prima squadra e di formare giocatori da lanciare, poi noi vogliamo che sia la prima squadra ad ottenere i risultati. Per i ragazzi ovviamente sono contento, anche se sinceramente avrei preferito che andassero al piano superiore soprattutto per le loro qualità e non per queste contingenze, così come avvenuto ad esempio con Marco Benassi. I risultati servono essenzialmente alla prima squadra, noi ovviamente ci teniamo a raggiungere degli obiettivi ma qualora così non fosse il problema sarebbe relativo. Ricordo la prima annata di Fulvio Pea allenatore: non ottenemmo risultati, ma di quella formazione oggi almeno otto elementi militano in Serie A".
Settore giovanile che pensa anche al futuro. Futuro che sarà a quanto pare sotto il segno di Pierluigi Casiraghi, che ha deciso di rinnovare per altri due anni...
"La figura di Casiraghi è uno dei segreti del successo del vivaio nerazzurro, così come personaggi come Giuliano Rusca o Gian Paolo Manighetti con Giuseppe Giavardi, che sono alla base dei nostri traguardi. Il rinnovo è un segnale forte di quanto Massimo Moratti e la società tengano al proseguimento di questo lavoro importante".
Futuro che passa anche dall'arrivo di nuovi giocatori, come ad esempio Andrea Pinamonti che quest'estate si muoverà dal Chievo all'Inter.
"Noi osserviamo Pinamonti già da diversi anni, saremo felicissimi di averlo l'anno prossimo con noi, nonostante l'inserimento di altri club tra i quali il Milan. Credo sia uno dei migliori prospetti del 1999, siamo contenti che abbia scelto noi".
Ci può parlare di Razvan Popa, il ragazzo romeno che nei giorni scorsi si è esposto annunciando il suo passaggio in nerazzurro?
"Devo precisare: Popa è sicuramente un ragazzo molto interessante, ma ancora non è definito nulla. Non ci siamo solo noi sul ragazzo, ne parlerò solo se e quando il suo arrivo all'Inter dovesse essere definito".
E fra i ragazzi che invece sono già all'interno del vivaio nerazzurro, se dovesse puntare su un nome, chi secondo lei è pronto per disputare una stagione importante e far parlare di sé?
"Io più che fare nomi parlerei di un gruppo intero: quello degli Allievi 1996 e 1997, dove abbiamo giocatori di grande qualità e prospettiva. Nei quattro convocati dell'Under 17 che hanno raggiunto la qualificazione all'Europeo di categoria, ovvero Giacomo Sciacca, Federico Bonazzoli, Federico Di Marco e Andrea Palazzi, ci sarà sicuramente almeno un giocatore che potrà darci soddisfazioni. Ma comunque credo che all'interno del gruppo in generale, oltre a essere due squadre che stanno esprimendo alto rendimento, figurino altri elementi di valore".
Il dibattito degli ultimi giorni si è incentrato sulla possibile creazione di un campionato Riserve, visto come trampolino ideale per i ragazzi in uscita dalla Primavera. Qual è la sua opinione in merito?
"Io penso che sicuramente avere una seconda squadra darà la possibilità di facilitare l'inserimento dei ragazzi nel calcio dei grandi, ma questa soluzione del campionato riserve mi sembra più una soluzione di mezzo, non definitiva. Suona quasi come un campionato Primavera con giocatori più vecchi. Personalmente preferirei l'inserimento delle seconde squadre nei campionati già esistenti, Lega Pro con possibilità di salire in B; quella sarebbe una valida occasione per un vero confronto col calcio dei grandi".
Nelle ultime ore, come proposta quasi provocatoria, è stato chiesto se Massimo Moratti potesse schierare in campo la Primavera come forma di protesta. Lei che ne pensa?
"Il mio compito è dirigere il settore giovanile e formare giocatori. Delle questioni della prima squadra è giusto che a parlare sia chi ne ha la competenza".
(Si ringrazia Roberto Samaden per la cortesia e la disponibilità)