City, Guardiola: "Noi favoriti? Giochino degli italiani. Onana mi ha impressionato, l'Inter non è lì per caso"
Pep Guardiola, tecnico del Manchester City, ha rilasciato un'intervista a Sportmediaset: "Essere in finale è una bella soddisfazione per noi e per l'Inter. L'avversario ho già iniziato a studiarlo, il girone non era facile e l'hanno fatto molto bene. Non sono in finale per caso: ho grande considerazione nei loro confronti, difendono molto bene, e con la palla sanno cosa fare".
Che giocatore l'ha impressionata?
"Onana, è bravissimo a leggere l'uomo libero, gioca con gli attaccanti e con i terzini alti. Poi la qualità è ovunque, Bastoni e Acerbi hanno grandissimi piedi. Calhanoglu, Brozovic, Lautaro, Dzeko e Lukaku, gli inserimenti di Barella e i cambi di gioco. Sono bravissimi nei piazzati".
Esiste questo sbilanciamento?
"Noi favoriti? Questo a voi italiani piace, piace tanto. Volete dire che siamo favoriti? Ok, siamo favoriti. Contenti? Dai, andiamo a giocarla. Io vado lì per vincere la partita, ma non ho il minimo dubbio che per l'Inter sarà lo stesso. Ma, da quanto mi ricordo, a voi italiani piace tanto dire che gli altri sono favoriti. Volete dire così? Va bene".
Trovare un'italiana in finale ti porta indietro nel tempo?
"Ho tanti amici in Italia, tanti e carissimi. Mi sono sempre trovato bene in Italia, a Brescia specialmente. Ci sono tante cose belle da godere nel vostro Paese. Brescia in C? Doloroso, mi sono trovato molto bene lì, c'è Piovani e tanta gente che stimo in quella città. Ricordo Inter-Brescia, con doppietta di Ronaldo e gol mio: loro erano favoriti".
Rinascimento italiano?
"Guarda la Roma, la Fiorentina. Il calcio italiano è sempre di livello, non sono d'accordo con quelli che sostengono il contrario. L'Italia è sempre l'Italia, ricordo quando ero ragazzino che tutti volevano andare in Italia a giocare, perché era il massimo e rimarrà sempre tale. La passione che c'è è unica e speciale. Maldini? Tanti anni fa eravamo più giovani, non posso dare un giudizio ma questa persona ha fatto tantissimo per una maglia".
L'arrivo di Haaland è sempre stato visto come l'anello mancante.
"Questa visione non mi ha fatto arrabbiare. Quando uno fa 52 gol capisci che è fondamentale, ma prima di lui abbiamo vinto 5 Premier e tante cose. Questa squadra è il raccolto del processo degli anni precedenti. Erling è fondamentale e mi auguro sia lo stesso nei prossimi anni. La pressione è rischiosa? No, il contrario. C'è bisogno: se vogliamo fare un altro passo dobbiamo accettare la realtà. Tutta la gente dice che se non vinciamo in Europa non ci siamo. E dobbiamo accettarlo, se tutti lo dicono lo accettiamo. Andiamo a giocarcela per fare il meglio, sapendo che è una squadra eccezionale. Mi auguro che chi gioca meglio, chi merita, possa alzare la coppa".
Vincere la coppa sarebbe il completamento del lavoro?
"Mi sto divertendo tantissimo. Abbiamo vinto tanto. Siamo matti per vincerla, andremo lì e ci proveremo. Ho ancora due anni di contratto, succeda quello che succeda. L'anno prossimo sono ancora in giro a Manchester. Futuro in Italia? In vacanza sicuro, ad allenare non credo. Sto diventando vecchio. Ci sono alcune cose che vorrò vivere con più tranquillità".