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Bagnoli: "In conflitto con Pellegrini. Il Var? Positivo"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere dello Sport

Torna a parlare Osvaldo Bagnoli e lo fa al Corriere dello Sport. Ccampione d'Italia col Verona, Bagnoli allenò anche l'Inter nei primi anni '90. "Soltanto con il passare del tempo, io e i miei giocatori abbiamo cominciato a renderci conto di ciò che abbiamo fatto - ammette in riferimento allo scudetto gialloblu -. Oggi, le squadre sono diventate vere e proprie multinazionali; allora, gli stranieri in squadra erano due: Elkajer e Briegel, un danese e un tedesco. Eravamo un gruppo molto affiatato. La gente pensava avessimo chissà quali segreti: invece, andavamo così d’accordo che, in alcuni casi, non c’era nemmeno bisogno di parlarsi. Avevo 16-17 giocatori, oggi le rose sono molto più ampie".  
 
"I miei amici? Marchioro, Bean, Radice, Trapattoni. Con Marchioro mi sento ancora spesso. L’ho avuto anche come allenatore, al Verbania. E’ da lui che ho imparato una regola fondamentale per chi vuol fare l’allenatore: non conta il modulo, contano i giocatori - spiega Bagnoli -. E conta che a fare la squadra sia l’allenatore. Tocca solo e soltanto a lui. E’ per questo che, nella mia carriera, ci sono stati momenti in cui sono entrato in conflitto con qualche presidente. Per esempio, con Pellegrini: al primo anno, arrivammo secondi dietro al Milan; al secondo, quando mi esonerò eravamo quarti. L’Inter si salvò all’ultima giornata: vuol dire che tanto scarso non ero".

"Il Var? E’ una gran bella cosa la moviola in campo - sancisce l'ex tecnico nerazzurro -. La considero una novità molto positiva, un grande aiuto per gli arbitri. Ho notato che, dall’inizio del campionato, molti errori sono stati corretti grazie alla tecnologia e questo rende il calcio più giusto".

 


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