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Baldini: "L'Inter mi ha dato tanto nei valori della vita, è una famiglia per me"

di Niccolò Anfosso

Lo scorso anno salì agli onori della cronaca per la maiuscola tripletta rifilata al Monza nell'andata delle semifinali playoff di Serie B. Ma ogni anno Enrico Baldini, attaccante del Cittadella, cresce nella qualità delle prestazioni. Con inserimenti fulminei da trequartista e un istinto niente male sotto porta. Per provare ad avvicinarsi a grandi passi alla massima serie non c'è niente di meglio che ricordare il passato, nel suo caso a tinte nerazzurre, come una sorta di molla energetica, di spinta verso il futuro: "L'Inter mi ha dato tanto nel periodo dell'adolescenza - spiega a Helbiz Live -. È una società che cerca di fornirti i valori della vita per farti capire quello che realmente conta nel mondo". Baldini non ha mai avuto dubbi su questo: "Per me rappresenta una famiglia".

Si entra dunque nell'analisi del suo percorso: "All'Inter ho avuto tre mister, l'ultimo dei quali è stato Vecchi, che mi ha insegnato la metodologia del calcio dei grandi. Riusciva già in Primavera a farti fare il passo da giocatore vero, quel passaggio determinante".

L'emozione del passato travalica ogni sentimento, perché l'attaccamento è essenza delle passioni: "Dell'Inter mi sono rimasti dentro i colori, sento sempre molte persone rimaste nella mia vita, anche tra i magazzinieri".

Ricordando l'esordio in Europa League: "Un'emozione che ho capito qualche anno dopo. All'inizio non realizzavo l'esordio a diciotto anni. Ripensandoci mi vengono i brividi".

Una parola, o meglio, un ricordo per ogni ex compagno: "Radu è uno dei portieri più forti con cui ho giocato. Dimarco ha un bel piedino. Bonazzoli è un talento. Pinamonti un amico vero: è il ragazzo che sento maggiormente tra miei ex compagni. Poi c'è Manaj, con cui ho avuto un bel rapporto: sta facendo bene a La Spezia".


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