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Bordon: "Mazzola mi soprannominava 'pallottola', ecco perché"

di Mattia Zangari

Intervistato dal Corriere Veneto, Ivano Bordon ha raccontato quando è nato il suo legame pluriennale con l'Inter, club del quale può essere definito un'autentica bandiera: "Ho giocato tre anni nelle giovanili e quattordici in prima squadra - dice lo storico portiere nerazzurro -. Arrivai dalla Juventina Marghera per un milione e duecentomila lire. Con i primi soldi comprai un cappotto a mia madre e mia sorella. Esordii a 19 anni in un derby col Milan. Lido Vieri era fuori per infortunio. Presi due gol, ma tutto passò in secondo piano rispetto alla gioia del debutto".





Proprio a Milano, a Bordon venne affibbiato il soprannome 'pallottola': "Mazzola mi chiamava così per via della mia reattività - spiega -. Lo disse ai giornalisti dopo la sfida agli ottavi di Coppa dei Campioni col Borussia Monchengladbach, quella della lattina di Boninsegna. A Monchengladbach, Invernizzi mi fece entrare sul 5-1 per il Borussia. E presi altri due gol, uno su rigore e un altro da Netzer. La partita fu annullata; giocammo l’andata a San Siro e vincemmo 4-2, poi andammo a Berlino per il ritorno; parai un rigore, finì 0-0 e passammo il turno. Fu una notte importantissima per la mia carriera".


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