Cassano: "Vorrei fare il dt, a gennaio dissi no a..."
“Mi manca lo spogliatoio, gli allenamenti, il “cazzeggio” con i colleghi dalla mattina alla sera. E poi non sento più l’adrenalina. Ma doveva andare così. Adesso mi godo la famiglia in santa pace: è il mio punto fermo. Carolina e io siamo sposati da cinque anni e questa è la prima vacanza che ci concediamo da soli senza i nostri figli. La prima e l’ultima, però, perché ci mancano da morire”. Così Antonio Cassano parla ai microfoni di Chi a proposito della sua sosta forzata dal calcio dopo la rescissione con il Parma.
“Ho detto “no” anche alla proposta del Bari per questioni familiari - continua FantAntonio -. Io vorrei ancora giocare, ma in futuro mi piacerebbe fare il direttore tecnico e gestire i rapporti tra società e squadra: con me pochi sgarrerebbero, perché se uno sbaglia lo riconosco subito. Comunque è difficile che nasca un altro Cassano. Ne ho combinate di cose positive… e negative. E poi chissà… Magari faremo un altro figlio. Ma per quello deve essere d’accordo Carolina, comanda lei!”.