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Da Conte a Mancini, Eder: "Nel 2016 era un'altra Spagna. Stasera vinciamo"

di Alessandro Cavasinni
Intervistato dal sito di Gianluca Di Marzio, l'ex interista Eder ha parlato soprattutto di Nazionale. E oggi, nel giorno di Italia-Spagna, la memoria va al confronto del 2016 agli Europei di Francia. "Subito dopo la partita con la Svezia sapevamo che avremmo dovuto affrontare la Spagna. Il giorno seguente Conte ci disse che sul piano della concentrazione non potevamo sbagliare nulla ma che per il modo in cui giocavamo potevamo metterli in difficoltà - racconta l'ex attaccante dell'Inter e dell'Italia -. Conte è uno così, gli piace preparare tutto nei dettagli, come dovevamo andare a prenderli e come dovevamo giocare la partita. Lui era convinto che potessimo fare male alla Spagna con il modo di gioco che avevamo e così è andata. Quella Spagna era molto diversa da quella di oggi. C’erano Sergio Ramos, Piqué e tanti altri giocatori che hanno fatto la storia del calcio spagnolo. Al fischio finale ho scambiato la maglia con Iniesta. Era una squadra veramente forte, mentre oggi ci sono tanti giovani, è una Spagna nuova".

Da Conte a Mancini, un altro che Eder conosce molto bene. "Per battere la Spagna serve solo una parola: coraggio. La squadra di Mancini ne ha molto e ce l’ha fatto già vedere agli Europei, facendoci anche divertire. Anche qui in Brasile parlavano tutti del modo di giocare dell’Italia, mi ricordo subito dopo la prima partita tutti mi dicevano che era bellissimo vedere giocare l’Italia. Secondo me vinciamo ancora. Faccio sempre il tifo per tutti. Leo Bonucci l’ho sentito prima e dopo l’Europeo. Sono sicuro che vincerà l’Italia".
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