Donati amaro: "In Italia non c'è spazio per i giovani"
Fonte: Corriere dello Sport
Giulio Donati è cresciuto nel vivaio dell’Inter, ma adesso è un pilastro del Bayer Leverkusen. Ecco le sue parole in esclusiva al Corriere dello Sport.
Donati, come si trova in Bundesliga?
"Benissimo. Sto imparando qualcosa ogni giorno".
In cosa è cresciuto?
"Avere la possibilità di giocare a livello internazionale è importante e sto conoscendo un calcio nuovo".
Cosa le manca dell'Italia?
"I miei familiari, i miei amici e un po' il mare. Per il resto niente".
Quindi se potesse tornare indietro accetterebbe di nuovo l’offerta del Bayer?
"Sì, perché in Italia nessuno mi avrebbe dato una simile possibilità. Qua a livello di strutture sono avanti, idem a livello tecnico. In Germania c’è il calcio che tutti sognano".
Perché l'Italia non è un paese per giovani?
"Non c’è la pazienza di aspettare i giovani italiani, mentre se un ragazzo ha un cognome straniero...".
Visto dall'estero il calcio italiano sembra in crisi?
"Qua in Germania hanno un grande rispetto dell’Italia perché sanno che gli azzurri sono tatticamente e psicologicamente forti. Al tempo stesso, però, non considerano il nostro sistema calcio e i nostri stadi allo stesso livello della Nazionale".
Un giorno tornerà a giocare in Italia?
"Non lo so. Per ora penso a far bene qua perché mi hanno accolto bene e mi trovo a meraviglia".
Chi vincerà lo scudetto?
"La Juve non ha rivali".
Le squadre rivelazione?
"Verona e Fiorentina".
E il giovane italiano che l'ha più impressionata finora?
"Gabbiadini si è imposto molto bene in una piazza calda come la Sampdoria. Berardi e i suoi gol sono sotto gli occhi di tutti".
Lei che sogno ha nel cassetto?
"Vincere qualcosa di importante e magari conquistare la Nazionale".