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Faraoni: "Non ero all'altezza dell'Inter, non c'entravo nulla con loro"

di Mattia Zangari

Nelle 'note salvate' per Cronache di Spogliatoio, Marco Davide Faraoni, capitano dell'Hellas Verona, ha ricordato l'anno vissuto all'Inter come qualcosa di 'non reale'. Un'esperienza che ha realizzato solo tempo dopo: "Mi rendo conto solo adesso di quanto fossi in una dimensione non reale, in un sogno, direi - ha scritto -. Avevo l’incoscienza di un ragazzo, e questo mi faceva giocare con tranquillità. Ora, qualche mese dopo, ho realizzato e di colpo ho capito quanto sia difficile restare in Serie A. Questa riflessione, ultimamente, mi ha penalizzato. Non sono alla loro altezza, non posso restare all’Inter. Sono arrivato dopo il Triplete, non c’entro niente con loro, né tecnicamente e né fisicamente. Voglio mettermi in gioco: andrò all’Udinese. Avevo bisogno di andare via. Aver fiducia, stare in panchina e poi rientrare. Non posso andare a casa da perdente, secondo me quello che hanno gli stranieri quando vengono qui è proprio questo: non possono permettersi di tornare indietro, non hanno scelta. Sono più cattivi proprio per questo. Spesso, gli italiani sono nella comfort zone. Caratterialmente ci mangiano per questo motivo, hanno meno scelta". 


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