.

Frey ricorda: "Mazzola fu il primo a credere in me. Lippi? Mi chiamò quando mi voleva tutta Europa"

di Mattia Zangari
Fonte: firenzeviola.it

Ospite di Toscana TV, durante la trasmissione 'Casa Viola', Sebastien Frey ha ripercorso tutte le tappe della sua carriera, aprendo ovviamente anche la parentesi legata all'esperienza avuto all'Inter: "Il primo a credere a me fu Sandro Mazzola, grande dirigente nerazzurro - il ricordo dell'ex portiere francese -. Arrivai a Milano nel '98 e quasi tutta la squadra era al Mondiale. Mi ricordo che stare dentro a uno spogliatoio con così tanti campioni mi faceva un effetto bellissimo, non sembrava vero. Il mio esordio a San Siro fu un Inter-Fiorentina, avevo il viola nel destino. Fui il migliore in campo contro una delle viola più forti della storia, non era facile non subire gol contro un attaccante come Batistuta".

Dopodiché arrivò l’esperienza a Verona, in prestito, sotto l'ala protettiva di Cesare Prandelli: "L’Inter voleva che andassi a giocare da qualche parte per far vedere che giocatore fossi, proprio a Verona conobbi Cesare. Feci il mio esordio con la squadra veneta, fui eletto migliore in campo, e da lì non tornai più in panchina. Quell’anno venni eletto miglior giocatore del campionato, mi voleva tutta Europa. Mi chiamò Marcello Lippi e mi disse che sarei stato il portiere titolare dell’Inter”.


Altre notizie