I ricordi di Serena: "All'Inter grazie al... Como. Che notte con Berti dopo lo Scudetto"
Aldo Serena, intervistato dal Giornale di Vicenza, racconta tanti gustosi aneddoti sulla sua militanza all'Inter a presentazione della sua autobiografia 'I miei colpi di testa', scritta insieme al giornalista de La Repubblica Franco Vanni. Partendo dai primissimi approcci: "Ad accorgersi di me furono quelli del Como, che all’epoca giocava in serie B. Solo che il Montebelluna chiedeva tanti soldi e allora i lariani ebbero l’intuizione di chiedere aiuto a Giancarlo Beltrami, direttore sportivo dell’Inter con un passato in riva al lago. Gli proposero di acquistarmi in comproprietà per 150 milioni di lire. Mi dissero che sarei partito dal Como ma siccome la squadra retrocesse in serie C passai all’Inter. Per me, tifoso nerazzurro, era come toccare il cielo con un dito. Anche se all'inizio da contratto prendevo 100mila lire al mese più vitto e alloggio e ventimila se ne andavano per l’abbonamento ai mezzi pubblici di Milano. L’Inter aveva poi fatto una convenzione con la trattoria per 2.500 lire a pasto ma l’oste siciliano disse che a quel prezzo non poteva darci primo, secondo e dolce: bisognava scegliere. In pratica, si tirava la cinghia".
Serena poi si sofferma sul racconto della festa Scudetto con l'Inter: Non ho scritto tutto, perché alcuni dettagli un gentiluomo li omette. Però ricordo che la festa ufficiale finì a mezzanotte. Ma come, dissi, quando vinsi con la Juve durò tutta la notte. Così ci arrangiammo io e Nicola Berti. Prendemmo la mia Saab cabrio e girammo a Milano per tutta la notte. Quando i tifosi ci riconoscevano al semaforo, mollavano le loro auto e salivano a bordo con noi. Non ho più ritrovato la capotta bianca ma non mi sono mai lamentato: ne valeva assolutamente la pena".