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Il Chievo denuncia: "Frase razzista di Marconi verso Obi". ll Pisa replica: "Non accettiamo lezioni"

di Christian Liotta

Grave episodio di offese a sfondo razzista denunciato ieri dal Chievo Verona, che ha visto vittima l'ex centrocampista dell'Inter Joel Obi. Il club clivense ha pubblicato una nota nella quale segnala una frase pesante rivolta al nigeriano da parte dell'attaccante del Pisa Michele Marconi: "Il Chievo condanna e stigmatizza fermamente il comportamento razzista subito da Joel Obi, e si rammarica perché ad una frase sentita dai più in campo (l'attaccante toscano avrebbe urlato la frase: 'La rivolta degli schiavi' rivolgendosi a Obi) non sia seguito alcun provvedimento disciplinare: né da parte dell'arbitro, né da parte dell'assistente e quarto uomo, né il procuratore federale. La società esprime la massima solidarietà verso il suo giocatore, oggetto di una infamante e squallida frase, che nulla ha a che fare con i più elementari e basilari valori di sport, etica e rispetto. La società Chievo da sempre convinta sostenitrice dei valori di etica, rispetto e fair play, continuerà a restare in prima linea nella lotta contro ogni forma di razzismo o violenza, dentro e fuori da qualsiasi campo di gioco".Si è attivata la Procura Figc per le valutazioni del caso. 

Il Pisa, però, ha replicato prontamente alle accuse provenienti da Verona: "L’episodio incriminato non è stato rilevato dalla quaterna arbitrale, né dai responsabili di Lega e Figc presenti a bordo campo, né dai numerosi microfoni televisivi presenti a ridosso dei protagonisti. Il nostro tesserato, peraltro, ha confermato di non aver rivolto alcun epiteto offensivo al calciatore avversario, tantomeno a sfondo razziale. La nostra società è attiva da sempre in ambito sociale, collabora a progetti di integrazione e di aiuto verso le fasce più deboli, sull’esempio tracciato dalla propria tifoseria conosciuta in tutta Italia anche per iniziative benefiche e di lotta verso il razzismo. Il Pisa Sporting Club, per tali motivi, non accetta lezioni di comportamento da nessuno, tantomeno da chi non si è certo distinto negli ultimi anni per i valori dell’etica, del fair play e del rispetto delle regole basilari dello sport".


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