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Moriero: "Kovacic? Giudizio tra un paio di anni"

di Marco Lo Prato

Intervistato dalla redazione di gianlucadimarzio.com, Francesco Moriero ha parlato della sua esperienza all'Inter e della situazione attuale dei nerazzurri, dalla cessione di Mateo Kovacic alle aspirazioni di questa stagione. 

Dal gol in rovesciata al Neuchâtel Xamax, ai siparietti con Ronaldo, cosa ricorda con più piacere?

"Ricordi ne ho tantissimi e queste due situazioni citate sono molto belle. Sicuramente la vittoria in Coppa Uefa è un ricordo speciale. Poi ho avuto la possibilità di giocare con tanti grandi campioni, come Ronaldo appunto. Purtroppo c'è anche Il rammarico per non aver potuto vincere uno Scudetto che ormai sembrava quasi nostro".

Cosa pensa della cessione di Mateo Kovacic?

"Se cederlo sia stata una buona operazione lo potrà dire solo il tempo. E' un ragazzo giovane e di grandi qualità che però, per un motivo o per l'altro, negli ultimi tre anni passati all'Inter non è riuscito a valorizzarsi e ha fatto vedere troppo poco. Adesso dalla sua vendita entrerà denaro fresco nelle casse della società, soldi che potranno essere in parte reinvestiti per rafforzare la squadra nei reparti più carenti. Solamente tra un paio d'anni potremo dire con più chiarezza se è stata una mossa azzeccata o meno".

Sono arrivati tanti giocatori, soprattutto in difesa. Come giudica questo mercato?

"Secondo me l'Inter è una squadra forte. I risultati di questo agosto non devono preoccupare, i nerazzurri non hanno ancora fatto vedere tutto il loro potenziale. Per dare dei giudizi veri io attendo le partite ufficiali. Tra gli acquisti a me è piaciuto particolarmente quello di Stevan Jovetic, è un grande innesto per l'Inter. Il montenegrino mi è sempre piaciuto, può fare la differenza in questa squadra. Era una delle migliori opzioni che il mercato metteva a disposizione".

Anche quest'anno sono arrivati tanti stranieri. Può essere una pecca l'assenza di un nucleo solido di italiani?

"E' sempre stato un aspetto che ha contraddistinto l'Inter, acquistare parecchi stranieri e giocatori che avevano girato molto per l'Europa. Anche nel periodo in cui c'ero io gli italiani in rosa erano pochissimi. Ci sono state annate in cui le cose andavano molto bene, per cui non penso che questo sia un fattore determinante. Fondamentale è invece prendere giocatori che abbiano le qualità e il carattere per indossare la maglia nerazzurra".


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