Oriali ricorda: "Prima convocazione a quasi 18 anni, ero in camera con Burgnich. A Napoli porto esperienza"
C'è anche Gabriele Oriali tra i protagonisti di casa Napoli intervenuti dal palco di Dimaro durante la presentazione del nuovo staff di Antonio Conte ai tifosi del Napoli: "Che gruppo ho trovato? Sono molto contento, non soddisfatto ma contento, abbiamo trovato un gruppo che si applica molto, che si impegna. Ci vorrà del tempo per capire quello che da loro si pretende, abbiamo pazienza ma fino a un certo punto. C'è tempo per lavorare", esordisce il coordinatore dello staff azzurro.
L'ex giocatore e dirigente dell'Inter poi assicura: "Che esperienza porto? La mia, da giocatore e dirigente. Giocavo con la tv in bianco e nero. La fortuna mi ha accompagnato riuscendo a raggiungere traguardi importanti che non credevo possibili. Farò il possibile e l'impossibile per portare qualcosa di importante alla società. Avrò la gestione sportiva della prima squadra con dirigenti che mi daranno una grossa mano e sono sicuro che con un po' di pazienza qualcosa riusciremo a fare e qualche soddisfazione ce la toglieremo.
Durante l'intervento c'è tempo anche per un salto nel passato da giocatore: "Alla prima convocazione avevo neppure 18 anni, ero in camera con Burgnich, una leggenda. E dopo cena andai in camera e spensi subito la luce per evitare problemi e mi misi sotto le lenzuola come una mummia. Prima c'era molto più rispetto. Capisco che i tempi sono cambiati ma prima il rispetto c'era davvero. Ho conosciuto compagni di vita che mi hanno fatto capire cosa deve fare un calciatore per arrivare. Capitava che mi prendessero per l'orecchio, mi mettevano in riga e io pedalavo. Mi hanno fatto crescere come uomo oltre che come calciatore".