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Pirlo: "Confermo, da piccolo ero interista grazie a mio padre. Il mio idolo era Baggio. Futuro? Ancora non so"

di Antonello Mastronardi

In collegamento con Sky Sport dalla sua casa di New York, Andrea Pirlo ha parlato a lungo di sé, del proprio recente ritiro dal calcio giocato e di alcuni spunti a proposito della propria carriera. Ecco le sue parole: "Io tifoso dell'Inter da piccolo? Confermo, ed è stato a causa di mio padre, che pure era un fan nerazzurro.Il mio idolo era Baggio, ed è stato meraviglioso giocarci insieme all'Inter e al Brescia. Tutti i miei allenatori hanno avuto grandi meriti per la mia carriera: Lucescu mi portò in prima squadra a 15 anni, Simoni mi diede fiducia all'Inter, Mazzone mi creò un ruolo e Ancelotti mi diede spazio nel Milan, e poi ancora ho avuto tecnici fondamentali come Conte e Lippi. Il ritiro è arrivato per una scelta ponderata, quindi adesso mi sento bene. Avevo deciso già lo scorso anno a fine campionato, anche perché un po' di acciacchi cominciavano a farsi sentire e non volevo trascinarmi sul campo. Avevo sempre pensato di chiudere qui in America, perché ero affascinato dal posto e avevo capito che il calcio a stelle e strisce fosse in crescita. I bambini giocano sempre più a questo sport e c'è tanta voglia di diventare uno dei migliori campionati del mondo, ci vuole solo tempo e regole diverse".

A proposito del proprio futuro, Pirlo sembra essere vago: "Starò qui negli USA fino a fine anno per sistemare varie cose, e poi tornerò in Italia per un nuovo percorso, ma ancora non so cosa farò. Io allenatore? Non so, vediamo. Intanto farò il corso quando tornerò in Italia, perché può sempre servire. Anche da dirigente, tuttavia, mi vedrei bene, perché mi piace il calcio e conosco i giocatori". Infine, chicca sul capitolo punizioni, fondamentale in cui Pirlo è stato un grandissimo interprete: "Mihajlovic e Beckham le calciavano benissimo, ma potrei aggiungere anche gente come Del Piero e Baggio".


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