Razzismo, Keita: "Un problema che coinvolge tutti. Cambiamo il modo di pensare"
Fonte: AS
Nelle scorse settimane l'ex attaccante nerazzurro Keita Balde è intervenuto in aiuto di alcuni lavoratori a Lleida, che sono stati soggetti a discriminazioni a sfondo razziale. Il giocatore del Monaco ha dunque deciso di aiutarli, togliendoli dalla strada e garantendo loro un tetto sotto il quale stare. In un'intervista a AS ha voluto anzitutto spiegare meglio la dinamica degli eventi.
"Quello del razzismo è un qualcosa che coinvolge non soltanto la Spagna, ma tutto il mondo. Sul caso di Lleida volevamo cercare una soluzione per poter aiutare dei nostri connazionali, si tratta di un qualcosa di ingiusto. Ho scoperto la situazione da un video di Serigne (il portavoce dei lavoratori) sui social network, confesso che mi sono scese le lacrime. Ho dunque parlato con lui via messaggio, dicendogli che avrei garantito loro un tetto, cibo e vestiti. Solo dopo ci saremmo rivolti ai media per denunciare la situazione, la priorità era quella di aiutare nell'immediato. Oggi ci sono più di 100 persone ospitate a Lleida, 80 in due hotel e 15 in un ostello, sono felice di aver potuto fare la mia parte".
L'ex Inter, quindi, continua spiegando i motivi che lo hanno spinto.
"Non volevo che il caso sfociasse nel razzismo, anche se di questo di fatto si tratta. Ho parlato col comune di Lleida e mi sono limitato ad aiutare i miei connazionali, persone che sentivo di dover aiutare. In ogni caso è necessario combattere alla radice il problema, ho scoperto la situazione in modo casuale, bisogna quindi che tutti contribuiscano per contrastare ingiustizie sociali. A questo mondo succede davvero di tutto. In molti mi hanno contattato, dal governo del Senegal che si è voluto congratulare per le mie azioni a diversi calciatori, come Koulibaly, Mbaye, Gomis, Manè, tutte persone che vogliono fare la propria parte".
Il pensiero, infine, è rivolto al caso relativo a George Floyd e alle dinamiche in atto negli Stati Uniti.
"Il tempo per parlare è finito, bisogna agire; trovo ipocrita sostenere che in Europa non succeda nulla e pensare che il problema del razzismo coinvolga solo gli Stati Uniti. Nel vedere i video che stanno circolando non riesco a trattenere le lacrime. Dobbiamo tutti contribuire in modo da risolvere il problema alla radice, cambiando il modo di pensare".
Stefano Carnevale Schianca
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