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Ronaldo: "Lasciare l'Inter peggio che andar via dal Real. Capello ha un blasone, Cuper cosa ha vinto?"

di Christian Liotta

Il calcio, le feste, gli infortuni: Ronaldo si confessa a tutto tondo in un'intervista rilasciata al quotidiano spagnolo Marca. Al quale racconta come ha vissuto il calvario successivo ai due gravissimi infortuni subiti in carriera: "Per colpa di quelle lesioni, ho perso tre anni di carriera e ciò ha portato alla chiusura anticipata della mia attività, oltre a lasciare conseguenze su di me. È stato un vero calvario. Un momento molto difficile. La mia famiglia, i miei fisioterapisti e i miei medici mi hanno incoraggiato a perseverare e ne è valsa la pena. Inoltre, diventai padre per la prima volta in quei giorni e questo è stato uno stimolo molto importante per me. Non mi è mai venuto in mente che avrebbe potuto essere la fine della mia carriera calcistica. Non ho mai avuto dubbi sul mio ritorno. E non ho mai dubitato per un secondo che valesse la pena soffrire il lungo calvario, la riabilitazione e il dolore". 

Il Fenomeno parla anche del suo addio all'Inter, avvenuto nell'estate del 2002, non risparmiando l'ennesima frecciata nei confronti di Hector Cuper: "Fu peggio di quando lasciai il Real Madrid con Fabio Capello. Perché Capello alla fine aveva un suo palmares, Cuper cosa ha vinto? È stata l'unica volta in cui ho parlato con Massimo Moratti e ho detto: "Presidente, non posso continuare con questo allenatore. O lo manda a casa o vado via. Moratti scelse lui". Ronie ricorda anche un momento piuttosto umiliante della sua vita calcistica: "Nel 1999 arrivai sovrappeso al ritiro del Brasile per la Copa America. Wanderlei Luxemburgo mi fece assumere una medicina per dimagrire. Solo che mi costringeva ad andare al bagno ogni 10 minuti, finii per allenarmi con una specie di pannolino. Stavo facendo un sacrificio per piacere al tecnico". 


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