Suarez: "Senza i problemi con i tifosi penso che sarei rimasto al Barça"
Fonte: fcbarcelona.com
"Ho una passione per il calcio da quando ero piccolo. Come quasi tutti i giovani ragazzi di allora, giocavo a calcio per strada. Ho avuto due fratelli maggiori e hanno anche giocato. Andavo a vederli giocare con il Deportivo Juvenil. Sfortunatamente, non sono più con noi". Inizia così il personale racconto ai canali ufficiali del Barcellona di Luisito Suarez, ex attaccante dell'Inter che ripercorre anche la parte nerazzurra della sua lunga carriera, cominciata anche come conseguenza dei problemi con parte dei tifosi blaugrana: "Qualunque cosa fosse, Helenio Herrera, che era stato il mio allenatore al Barça e poi allenatore all'Inter, approfittò della situazione e firmò per il club italiano" ricorda Luisito.
"Non è stata una decisione facile da prendere - racconta -: tutto il chiasso dei tifosi nelle partite in casa mi ha fatto decidere di accettare l'offerta dell'Inter. Inoltre, ho avuto la possibilità di avere successo al di fuori della Lega spagnola. Sono stato il primo giocatore di origine spagnola a giocare in Italia. Avrei lasciato il Barça senza il problema con i tifosi? Non lo so, penso che sarei rimasto - ammette nella sua lettera - . È vero che l'aspetto economico avrebbe potuto essere un fattore: l'Italia e il suo campionato erano allora più potenti di quello spagnolo. All'epoca mi pagarono 25 milioni di pesetas [ora sarebbero 204.000 euro], un sacco di soldi! Onestamente, tuttavia, penso che sarei rimasto e avrei finito la carriera al Barça. Voglio ricordarti che in quell'epoca il Barça era migliore e più popolare dell'Inter che a quel tempo non aveva vinto tanto quanto avrebbe vinto in futuro".
"La mia fine al Barça è stata in qualche modo triste. La mia ultima partita fu la finale di Coppa dei Campioni del 1961 contro il Benfica. Abbiamo perso 3-2 in quella famosa finale con i pali quadrati. Che sfortuna abbiamo avuto! Prima della finale, il mio passaggio all'Inter era già stato concluso - svela Luisito -. C'erano persone che pensavano che non avrei giocato se avessi avuto un infortunio, ma l'allenatore Enrique Orizaola mi conosceva bene e mi ha fatto giocare. Vincere la Coppa Europa sarebbe stato il finale perfetto per il mio percorso da blaugrana. Ho giocato davvero bene in finale a Berna, così bene che i tifosi dell'Inter si stropicciavano le mani al pensiero della mia firma e qualche anno prima avevamo battuto l'Inter 4-0 e 4-2 in Coppa delle Fiere. Avevo paura che pensassero di acquistare un giocatore finito".
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