Vecchi: "La Youth League aiuta tantissimo i giovani. Convocazione Tonali mi ha sorpreso, così come quella di Zaniolo"
Stefano Vecchi, ex tecnico del Venezia e della Primavera dell'Inter, è intervenuto ai microfoni de 'La Giovane Italia' per commentare i giovani del panorama calcistico nazionale ai microfoni su RMC Sport, partendo dalla fresca convocazione in Nazionale di Sandro Tonali: "Questa chiamata è stata una grossa sorpresa, così come lo era stata quella di Zaniolo della Roma. Mancini sta stupendo un po' tutti, speriamo che Tonali riesca a mantenere nel futuro quanto di buono sta mostrando adesso. Erede di Pirlo? È prematuro parlarne anche se da un punto di vista estetico, fisico e per caratteristiche ci assomiglia parecchio. Però Pirlo è stato un talento, un campione come pochi nella storia del calcio. Mi auguro che Tonali possa diventare come Pirlo ma di strada ne deve fare ancora molta e sicuramente dovrà farne nei top club. Adesso bisognerà permettere al ragazzo di sbagliare e servirà dargli continuità in campo. Lui comunque dovrà essere bravo a non farsi influenzare dai tanti elogi, dovrà spingere tantissimo durante gli allenamenti. Inoltre dovrà avere la fortuna di avere intorno una famiglia e dei procuratori giusti per consigliarlo al meglio. Tonali sulla scia di Barella? Il cagliaritano ha già dimostrato in A di essere un prospetto interessante, Tonali deve ancora fare questo salto anche se ha tre anni di meno".
Sulla Serie B con pochissimi under in campo e sulle giovanili azzurre:
"Purtroppo quest'anno non ci sono molti ragazzi in cadetteria, però l'Under 19 della passata stagione ha giocatori di un certo livello, penso a Pellegrini e Zaniolo in A. Qualche segnale positivo dall'annata dei '99 sta venendo fuori, anche in seconda serie".
Su Vincenzo Grifo dell'Hoffenheim:
"Una convocazione sorprendente, siam stati curiosi di capire il percorso di questo difensore. Abbiam scoperto che è un classe '93 da tempo titolare, o quasi, in Bundesliga, in squadre tedesche importanti, anche se non nei top club. Mancini vuole averlo sott'occhio per capire che giocatore avrà di fronte".
Sull'importanza della Youth League:
"Aiuta tantissimo, ti confronti con squadre di primissimo livello o, comunque, agguerrite. Noi lo scorso anno, all'Inter, abbiamo giocato contro realtà come la Dinamo Kyev e lo Spartak Mosca, che a prima vista possono sembrare squadre di secondo livello ma poi scopri che fisicamente sono più forti e hanno strutture migliori delle nostre. Per non contare il Manchester City che ovviamente è a un livello altissimo. Giocare ogni 3-4 giorni, inoltre, è impegnativo dal punto di vista mentale. E poi c'è un impatto fisico e mentale particolare contro avversari del genere così ben preparati".
Sui talenti italiani scappati all'estero:
"Per fortuna negli ultimi anni ne sono capitati pochi di questi casi, le società blindano i ragazzi migliori con contratti di 3-5 anni, difficilmente li fanno scappare. È un po' una forma di ricatto per i nostri club quando arrivano le richieste dall'estero. Poi non sempre il percorso fuori dall'Italia può essere valido, penso a Scamacca che è tornato a Sassuolo dopo un paio di anni al PSV in Olanda. Credo che i nostri ragazzi possano tranquillamente crescere anche da noi, con settori giovanili importanti. Poi è normale che realtà come Manchester e Barcellona possano invogliare i giovani".
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