Adani: "Ecco la garra charrua. Mancini ha capito la mia missione"
Cos'è la garra charrua, quell'urlo che ormai è diventato un cult tra i tifosi interisti lanciato da Daniele Adani ai gol di Matias Vecino contro la Lazio e soprattutto contro il Tottenham? L'ex difensore nerazzurro lo spiega per 'Fuorigioco', l'inserto domenicale della Gazzetta dello Sport: "Tutto nasce nel Rio de la Plata. L'Uruguay è il miracolo calcistico del mondo. E' grande come la Toscana, eppure ha vinto due Mondiali (e in Russia ne avrebbe vinto un terzo se non si fosse fatto male Edinson Cavani) e due Olimpiadi perché loro hanno la "garra", l'artiglio per lottare alla morte, e hanno discendenze 'charrua', una piccola tribù indigena che lottò per secoli contro i colonizzatori. La passione nel calcio l'hanno messa argentini e uruguaiani; è un senso di appartenenza, un quotidiano. Lì la famosa mistica è rivelata, anche nelle figure storiche che rientrano. Ce ne sono tantissime: pensate a Diego Milito. Inizia al Racing, va in Spagna, poi Genoa e Inter. E vince lo scudetto!".
Adani torna anche sulla proposta arrivata da Roberto Mancini, poi declinata, di affiancarlo nella seconda esperienza all'Inter: "Il calcio è una stella cometa, va oltre gli incarichi, i soldi, la visibilità. Con Mancini ci sentiamo spesso, ci confrontiamo, analizziamo tante cose. Abbiamo un rapporto ancora migliore dopo il mio no, ha capito che mi sarebbe piaciuto ma che facendo il divulgatore ho una missione superiore a quella dell'allenatore, il cui ruolo è più circoscritto: lo pagano per fare risultato":
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