All-in per Zarate: su di lui incombe l'ombra di Lucas
Tutto il pianeta Inter si aspettava molto di più. Arrivato, negli ultimi giorni di mercato estivo, con quella formula geniale e vantaggiosa, a parte qualche piccolo exploit (vedi il gol decisivo a Mosca, lo scorso 27 settembre), il giocatore in questione non è riuscito a trovare quella continuità necessaria. Stiamo parlando di Mauro Zarate, per il quale l'Inter, dovrà sborsare 16 milioni destinati alle casse di Lotito per il completo riscatto. Inutile rimarcare il fatto che in Corso Vittorio Emanuele la dirigenza è delusa per i suoi primi quattro mesi in nerazzurro: Zarate è passato dal gol decisivo a Mosca alla tribuna contro il Lecce, un'involuzione che in pochi riescono a spiegarsi, per un giocatore di talento chiamato al definitivo salto di qualità.
L'argentino, come detto da Ranieri, ha bisogno di concentrazione, perché ogni tanto 'stacca la spina'. Serve perciò continuità di rendimento, concetto che per un giocatore dell'Inter deve essere insito nel proprio DNA. Non si può giocare dieci minuti e risolvere un match e poi deludere la partita successiva se si viene schierati titolari dall'inizio. Serve continuità, costanza, spirito di sacrificio predisposto al bene della squadra, qualità che Zarate, in questi primi mesi, ha messo in mostra poche, anzi pochissime, volte. E dire che Ranieri gli ha dato diverse possibilità schierandolo nel suo ruolo, lasciandolo libero di trovare la posizione ideale per potersi esprimere.
L'ex Lazio avrà perciò le sue chance, nonostante si vociferi di una sua partenza anticipata per il prossimo mercato di gennaio. Un suo addio aprirebbe le porte a Lucas Moura da Silva. Già nei primi di gennaio (se non a gennaio, nel giugno prossimo) potrebbe ripartire l'assalto al talento brasiliano che tanto piace a Massimo Moratti, uno dei pochi per cui il presidente potrebbe fare follie. Gennaio perciò si carica di grande importanza per Mauro Zarate che, da quinta scelta di Ranieri, cercherà per il bene suo e anche dell'Inter di risalire le gerarchie, altrimenti il suo destino appare già segnato, con sommo rammarico da parte di chi scommetteva tantissimo nella crescita sia mentale che tecnica di questo 'scapestrato' talento.