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Ancora Cottarelli: "Inter, cambio di proprietà necessario. Poi bisognerà capire chi arriverà"

di Christian Liotta

Torna a parlare l'economista Carlo Cottarelli, che dopo le dichiarazioni odierne al Corriere della Sera è intervenuto anche nel corso del programma di Rai Radio 1 Sport 'Palla al centro', ribadendo la sua visione in merito al destino della proprietà dell'Inter: "Se, come sembra, Suning non può più portare capitali fuori dalla Cina, il cambio di proprietà è necessario. Poi bisognerà vedere chi viene e a che condizioni, ma la situazione finanziaria non è ottimale. Teniamo conto che questi numeri di cui sta parlando, ovvero 1,2 miliardi, sono i valori della società compresi i debiti. Si parte da queste cifre e poi vediamo dove si fa a finire". Su InterSpac aggiunge: "Il cantiere è ancora aperto, noi siamo ancora disponibili a lavorare con chi è interessato. L'azionariato popolare ha due vantaggi: porta capitale che non vuole essere remunerato, è vero che il tifoso non ci vuole perdere però non è che chiede rendimenti particolarmente elevati; e poi le società con azionariato popolare hanno entrate per tifoso che, a parità di altre condizioni, sono più elevate, perché si crea un legame più stretto tra il tifoso e la società e quindi anche dal punto di vista economico è conveniente. Bisogna trovare qualcuno che crede in questo progetto".

Sul rischio di ulteriori sacrifici di mercato come quello che potrbbe riguardare Milan Skriniar, Cottarelli aggiunge: "Quando la società ha poca liquidità e poche risorse, prima fa una campagna acquisti che cerca di essere in surplus, se poi non riesce a farlo inizialmente ci ripensa dopo. Non conosco le condizioni di liquidità dell'Inter, però è chiaro che negli ultimi due anni la campagna acquisti è stata vincolata molto dalla scarsa disponibilità di fondi". Si parla anche della questione stadio nuovo: "Da tifoso è ovvio che sentir parlare di abbattimento di San Siro mi fa venire una fitta al cuore, però bisogna vedere anche le condizioni economiche a cui si può rinnovare". Infine, finalmente, spazio anche per il calcio giocato: "Ci stiamo un po' raddrizzando, sia in campionato che soprattutto in Champions. Mai dire mai, perché già in passato ci bastava vincere una partita per passare agli ottavi e non ce l'abbiamo fatta. Quindi non diciamo niente, anche se quella del Camp Nou è stata una serata da ricordare. In campionato nelle ultime due giornate c'è stato un miglioramento, speriamo continui. Paulo Dybala? Da suo grande ammiratore, per me rimane un rimpianto". 


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