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Argentina, Scaloni: "Tanti convocati sono sempre gli stessi. Sanno cosa voglio"

di Stefano Bertocchi
"Non vediamo l'ora che arrivino i giocatori nel miglior modo possibile, senza intoppi come a volte può capitare. Quindi stiamo aspettando che arrivino per iniziare a lavorare". Lo dice Lionel Scaloni, ct dell'Argentina, nella lunga intervista concessa ai canali ufficiali dell'Albiceleste a pochi giorni dal triplo impegno in agenda nei prossimi giorni che vedrà tra i protagonisti anche Lautaro Martinez e Joaquin Correa: "Essendo tre partite cambia un po', soprattutto dalla prima alla seconda perché ci saranno quasi poco più di due giorni per prepararsi a quella successiva ed è lì che cambia tutto, visto che la prima partita si giocava sempre giovedì o venerdì. Penso che il grosso problema, tra virgolette, sia il secondo match perché è lì che c'è il carico di una partita e devi preparare l'altra senza smettere di pensare anche alla terza - spiega il ct delle Selección -. La verità è che l'ultimo appuntamento dei tre non l'abbiamo giocato perché tutti sanno cosa è successo contro il Brasile. È qualcosa di nuovo per noi, speriamo di affrontarlo nel migliore dei modi. Possiamo contare su tutti".

Sulle possibili difficoltà generate dalle tre partite, Scaloni non si sbilancia: "Non so se complica, ma è qualcosa di atipico, soprattutto in Sud America che le distanze sono più lunghe. Per fortuna questa volta non abbiamo lunghi viaggi e si può andare d'accordo. Ma quando devi giocare lontano e con un fuso orario può essere un problema. Ora non lo è per fortuna".

Un passaggio è dedicato anche alle scelte: "Stiamo bene, abbiamo una base. Quelli richiamati dall'80 o 90 per cento sono sempre gli stessi. Questo ti dà tranquillità anche se hai poco tempo per lavorare. Sanno cosa vuoi e cosa vuoi da loro come allenatore. Puoi sempre migliorare: non siamo invincibili, tutt'altro. Sappiamo molto bene a che punto siamo e che ci sono cose da migliorare e cerchiamo di valorizzare quanto fatto. Questo è ciò in cui crediamo sempre".
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