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Ausilio: "Thohir, l'Inter e i suoi manager: vi spiego"

di Daniele Alfieri

Quarto e ultimo appuntamento per il ds nerazzurro Piero Ausilio con Halifax Italia, il distributore del popolare videogioco 'Football Manager 2015'. Si parla stavolta dei cambiamenti apportati nell'operatività di un club da un presidente straniero, argomento che interessa da vicino l'Inter e la nuova gestione di Thohir: "Se hai un presidente italiano che vive e lavora presso la sede del club è normale avere un confronto giornaliero. Spesso anche fisicamente, dopo l'allenamento, hai modo di confrontarti su quello che è stato il lavoro e sulla gestione della squadra. Le informazioni sono quindi dirette. Con un proprietario straniero lavori in un modo un po' diverso. Il nostro, ad esempio, sta dando una struttura manageriale: c'è un'area sportiva, ma ci sono anche un'area commerciale e un'area gestionale che è affidata a dei manager. Questi manager, compreso quello sportivo, hanno delle deleghe ben precise, quando c'è la possibilità di aggiornare il lavoro lo si fa attraverso il telefono o delle email. Per fortuna - prosegue Ausilio - il nostro è un presidente che almeno una volta al mese viene a far visita qui al club e a Milano, c'è quindi la possibilità di relazionarlo su tutto. Ogni aggiornamento, anche quelli di mercato, sono ovviamente concordati con lui. La tecnologia oggi permette di confrontarti in mille modi. Non si fa un'operazione tecnica ed economica senza l'avallo e la disponibilità del tuo presidente".

Sul ruolo moderno dell'allenatore: "È sempre più un manager, nella parola stessa si racchiude il concetto dell'allenatore moderno. Vent'anni fa era sufficiente dimostrare di essere bravo sul campo, avere delle idee tattiche e conoscenze di calcio, inoltre le rose erano formate soltanto da sedici o diciotto calciatori, oggi invece si parla di qualcosa di più grande. Devi essere un manager a 360 gradi per gestire un gruppo di lavoro di venticinque calciatori, hai da affrontare più competizioni con giocatori internazionali che hanno certe aspettative. Tutti vorrebbero giocare e essere protagonisti, non sempre questo può succedere, per questo l'allenatore deve essere capace di tenere tutti motivati, utili alla funzionalità del gruppo e uniti verso un'unica direzione: il successo del club e della squadra. L'allenatore moderno deve avere queste caratteristiche".


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