Balotelli: "Ibra mi disse che ero scarso e non avrei mai giocato. Poi mi segnalò a Raiola"
L’ex attaccante dell’Inter Mario Balotelli ha parlato oggi nel corso di una diretta Instagram assieme a Fabio Cannavaro. È stata l’occasione per raccontare un retroscena relativo al suo passato trascorso in nerazzurro, in particolare un episodio che lo ha visto protagonista con Zlatan Ibrahimovic: “Quando ero ragazzino io lo guardavo e lui mi diceva che non mi sarei mai allenato in prima squadra. Mi diceva che ero troppo scarso, di lasciar stare il calcio. Poi però è andato da Mino Raiola dicendogli di prendermi perché ero più forte di lui. L’esperienza in Francia con Vieira? Ho fatto due anni con Favre che è particolare, ma è un bravissimo allenatore, una bravissima persona. Sono stato benissimo con lui a livello tattico, tecnico personale. Nulla da dire. Poi è arrivato Patrick e boh… Aveva le sue idee che, dico la verità, non erano le mie. Non era il modo in cui io mi trovo bene in campo. Non mi chiamo né Ronaldo né Messi, quindi non pretendo niente, ma se si vuole che aiuti la squadra bisogna mettermi nelle condizioni di farlo”.
Sul rapporto con Roberto Mancini: “Con lui ho un rapporto speciale. Sono contento se ritiene di non dovermi convocare in nazionale perché so che si mi dovesse convocare, non lo farebbe per farmi stare in panchina. È giusto che chiami chi merita di più. Il giorno che meriterò io, sarò là e giocherò”.
Chiosa sulla possibilità di giocare a Napoli in futuro: “Io c’ho provato (ad andare al Napoli, ndr). Starei benissimo a Napoli. Farei diventare mia figlia capo ultrà, visto che lei tifa Napoli. Io le canto ‘Brescia, Brescia’, ma lei continua a tifare Napoli. È stata felicissima quando l’ho portata in campo al San Paolo, era ipnotizzata. È sempre una bella emozione entrare al San Paolo. Anche se secondo me lo stadio più bello è San Siro”.