Bernazzani: "Primavera, derby da vincere. Mou..."
Grande giornata quest'oggi al Centro Sportivo Vismara, sede delle partite delle giovanili del Milan: alle ore 14, infatti, avrà inizio il derby Primavera tra Milan e Inter. Sfida cruciale non solo perché derby, ma anche per la classifica delle due società, con l'Inter che dopo l'ultimo pareggio interno col Modena non vorrà concedere ulteriore terreno alla capolista Atalanta, al momento a +6 (con l'Inter che deve recuperare un match). Alla vigilia dell'incontro, la Gazzetta dello Sport edizione Milano-Lombardia propone un'intervista doppia ai due tecnici Daniele Bernazzani e Aldo Dolcetti. Di seguito le risposte del tecnico nerazzurro:
L'Inter è reduce da una vittoria e tre pari: come arriva al derby?
"Non nel nostro momento migliore sul piano dei risultati, dopo l'ottimo avvio. Ma in alcuni pari abbiamo fatto la partita e non è andato bene qualche episodio".
Ma queste frenate fanno pensare ad un difetto di stanchezza, visto anche il doppio impegno in NextGen...
"Non sarà una stagione facile, la nostra. Stiamo giocando anche la NextGen che assorbe energie nervose, siamo impegnati quasi come una prima squadra che fa le coppe europee. Ma abbiamo una rosa ampia, semmai il problema è che quando giochiamo con le 'piccole' queste si difendono e chiudono, e noi fatichiamo a fare gol".
Che ricordi ha dei derby della passata stagione (vinti tutti dall'Inter)?
"Io sono entrato in corsa, ho vissuto il derby di semifinale scudetto, vincerlo per 4-3 è stato straordinario. Dopo una partita bellissima e giocata benissimo da entrambe, sono onesto. Ma ancora più onestamente dico che battere il Milan al 120esimo segnando all'ultimo secondo non si dimentica".
Cosa teme dell'avversario? Quali sono i giocatori da tenere d'occhio?
"Il Milan è partito con qualche difficoltà, è una squadra tutta da scoprire ancora più di noi. Mi piace molto Cristante, poi con Ganz, Petagna e adesso anche Henty in attacco hanno un potenziale mica da ridere".
Lei e Dolcetti avete giocato insieme nel Pisa: che ricordi ha? Facevate staffetta?
"Con Aldo c'è stata molta amicizia, di lui posso dire solo che bene, è uno in gamba. In campo il fuoriclasse ero io, potrei dire. Ma sarebbe una gran balla! Lui era un centrocampista di grande qualità tecnica, io ero più di fatica".
Ha anche allenato una prima squadra, così come Dolcetti. In quale ruolo si sente a suo agio?
"In qualsiasi ruolo mi sono sempre calato con entusiasmo, non c'è un 'meglio' nel calcio: è il mestiere, se mestiere si può definire, più bello del mondo".
Chi l'ha fatta maggiormente crescere come allenatore? Ha un modello?
"Mourinho ha cambiato il modo di vedere il calcio e di rapportarmi con la squadra. Prima ero più tradizionale e tattico, da lui ho imparato a usare di più la palla e a studiare tutto per situazioni, con grande ritmo e intensità".
L'Inter ha vinto sette scudetti Primavera, trofeo che al Milan manca dal 1964...
"L'Inter è una società modello per il discorso sul settore giovanile, si stanno raccogliendo i frutti di anni di lavoro. NextGen o scudetto? Sarà dura ripetersi, ma perché non puntare di nuovo entrambi?".
Perdere oggi e vincere il campionato. Metterebbe la firma?
"Ma stiamo scherzando? Quale firma! Il derby si vince, stop. Prescinde dalla classifica".
Com'è lei fuori dal campo?
"Positivo, cerco di trarre il meglio dalle situazioni. Milano mi piace ma la vivo poco, sto a Piacenza. Sono un po' un pirla (ride, ndr), e sono tifosissimo, dell'Inter non perdo mezza partita".