Biella, dg San Bernardo: "Inter tradizione di famiglia. In questi mesi può succedere qualcosa di grande"
Dopo l'annuncio della partnership con l'Inter avvenuto ieri, il direttore generale di Acqua San Bernardo Antonio Biella viene intervistato da La Provincia di Como, alla quale spiega i motivi che lo hanno portato a legarsi ai nerazzurri. Dimenticando quella che è la scaramanzia: "Ho ragionato parecchio su un’operazione del genere e sono arrivato alla conclusione che non si poteva non fare: l'Inter è un brand internazionale e il calcio un veicolo unico di pubblicità per la grande visibilità e l’interesse che muove. E poi, nel nostro anno e qualche mese (questi che mancano a fine stagione) di accordo, in questo qualche mese può avvenire qualcosa di grande e di storico. Lo Scudetto? Sì, penso allo Scudetto. Credo che sia la volta buona. Ho visto e fatto tabelle, non manca tantissimo. Mi piacerebbe tantissimo, invece, scrivere la storia con questa squadra".
Eppure, già nel passato recente ci fu una sorta di abboccamento coi nerazzurri: "Vero, ma quello fu un semplice accordo di fornitura. Da lì, però, iniziarono i contatti con la società nerazzurra perché si potesse arrivare a qualcosa di più. Diciamo che fino all’altro giorno domanda (loro) e offerta (mia) sono state sempre discretamente lontane. Poi, le cose possono cambiare repentinamente e trovarti a vedere passare certi treni che non puoi non prendere al volo. Questo è arrivato giorno di Pasqua, quando mi è arrivato l’accordo da sottoscrivere. Allora, ho messo in azione mia figlia che ha cominciato a scansionare pdf e ho firmato". Ma qual è il legame tra lui e l'Inter? "Una lunga tradizione di famiglia, con io che rimango legato molto a un calcio più romantico e meno spettacolare, in tutti in sensi, di quello di oggi. La nostra Inter è quella che andò a vedere papà vincere la Coppa dei Campioni, con Corso, Mazzola, Jair, Suarez e Facchetti". In conclusione, Biella tranquilizza i tifosi della Pallacanestro Cantù, club cestistico del quale è main sponsor: "A Cantù e alla Pallacanestro Cantù dormano tutti sonni tranquilli. Sono tifoso, primo sponsor e componente del consiglio di amministrazione. E questo dà il mio senso di appartenenza. Al pari che mi chiediate di scegliere tra mamma, moglie e figlia. Non si può. Anche nell’Inter il ruolo è importante, ma è solo uno dei tre: sono contento, stra contento e lo sarò ancora di più se riusciremo a festeggiare. San Bernardo per Cantù c’è e ci sarà sempre, almeno fin quando le nostre forze ce lo permetteranno. Per me, anzi per noi, questa è una storia di passione. Ancora di più, di amore. Un amore che non sarà mai messo in discussione".
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